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Sito alternativo per le biomasse nel Vastese: l'Udc pensa a Valle Cena

Proposta del consigliere regionale Menna: 'Progetti incompatibili con l'ambiente di Punta Penna'

a cura della redazione
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Individuare un sito alternativo per la localizzazione delle centrali a biomasse nel Vastese e indicazione dell'area di Valle Cena in territorio di Cupello, nei pressi della discarica consortile del Civeta. L'Udc, attraverso il consigliere regionale Antonio Menna, ribadisce la propria contrarietà all'insediamento delle biomasse nell'area di Punta Penna. "Non siamo contro le biomasse a prescindere, ma siamo contrari al loro insediamento a Punta Penna. Due anni fa - sottolinea Menna - ho presentato in Consiglio regionale una proposta di legge che tende a sanare le attività commerciali e artigianali presenti a Punta penna in un’ottica di riconversione graduale, in linea con il Piano Territoriale Attività Produttive che prevede il riutilizzo e la dismissione di edifici produttivi, nonché delocalizzazioni di alcune attività che presentano evidenti situazioni di incompatibilità ambientali. E’ noto che la Provincia di Chieti ha predisposto il progetto della Via Verde della Costa dei Trabocchi che ha suscitato grande interesse della collettività e della politica interistituzionale , trasformandoli in breve tempo in un progetto urbanistico di area vasta capace di coniugare il territorio con le sue suscettività. Si tratta di un progetto che si è confrontato con le realtà esistenti, in particolare con l’area industriale di Punta Penna che si caratterizza per la compresenza di aree di notevole valore ambientale, paesaggistico, storico e archeologico frammiste ad attività produttive, alcune delle quali insalubri e a rischio di incidente rilevante. La compresenza della Riserva di Punta Aderci, del Sito di Interesse Comunitario omonimo, dell’Area Archeologica di Punta Penna e dell’area industriale definisce un luogo sicuramente critico, ma allo stesso tempo ricco di opportunità per invertire un atteggiamento che fino ad oggi ha privilegiato l’insediamento delle attività produttive in antitesi con la necessità della valorizzazione ambientale. Entro l’anno i Comuni tra cui Vasto devono inoltre provvedere alla perimetrazione dell’istituendo Parco della Costa Teatina e finalmente sono disponibili i Fondi Fas ed allora? Manca un progetto di sviluppo! A chiacchiere tutti parlano di turismo, di vocazione naturale, senza però incidere. L’insediamento di centrali a biomasse e altre iniziative industriali insalubri (vedi cemento) trasformeranno il territorio di Vasto con l’abbandono irreversibile della vocazione turistica. Pensiamo, invece, che bisogna puntare sul turismo senza se e senza ma, perché il turismo può dare lavoro ed occupazione e contemporaneamente sviluppo, valorizzazione ambientale, paesaggistica oltre ad aria pulita e salute. Lo scempio può essere ancora fermato. Faccio appello - conclude Menna - ai colleghi consiglieri regionali e alle forze politiche di essere uniti e convinti per un modello di sviluppo eco-compatibile per la vocazione turistica di Vasto e perché sostengano la mia proposta di legge di riconversione graduale dell’area industriale di Punta Penna. Le biomasse e le altre attività si spostino all’interno, nelle vicinanze del Civeta, lungo la fondovalle Cena".
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