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'Difesa del bene comune' e 'riconversione': le proposte per l'area di Punta Penna

Richiesta di Consiglio comunale urgente e impegni chiari: nuovo appello del Comitato cittadino per la Tutela del Territorio

a cura della redazione
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Il Consiglio comunale si esprima sulla questione dei nuovi insediamento di impatto previsti a Punta Penna (e lo faccia prima del 22 marzo, data della discussione del ricorso al Tar avverso la centrale a biomasse della ‘Istonia Energy’ presentato dal WWF): tornano a sollecitare una presa di posizione netta sulla questione gli attivisti del Comitato Cittadino per la Tutela del Territorio. Di più: hanno anche realizzato uno schema di delibera da sottoporre all’attenzione dell’assise civica. Punti fondamentali: il parere sanitario ed ambientale negativo del sindaco in occasione delle prossime Conferenze dei Servizi previste per gli impianti; la richiesta alla Regione di una moratoria delle autorizzazioni ad oggi rilasciate e di quelle in itinere; la convocazione di un tavolo istituzionale al fine di modificare le destinazioni d'uso della zona industriale di Punta Penna, “al fine di impedire nel futuro l’installazione di impianti ad alto impatto ambientale, e favorire invece in essa le attività commerciali, turistiche, ricreative ed artigianali, purché compatibili con la qualità ambientale”. Ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, è stato Michele Celenza, del gruppo dirigente del Comitato, ad illustrare le ragioni di questa ulteriore iniziativa. Presenti, tra gli altri, il presidente provinciale di Confcommercio, Angelo Allegrino, che nei giorni scorsi aveva evidenziato il contrasto alle biomasse a Punta Penna a ridosso della riserva naturale di Punta Aderci, i consiglieri comunali Davide D’Alessandro, Andrea Bischia, Mario Della Porta ed Etelwardo Sigismondi della minoranza e Gabriele Barisano della maggioranza, Ivo Menna della lista La Nuova Terra, Sante Cianci, coordinatore cittadino di Sel e Antonio Colella del Comitato Ambiente e Territorio. Allegrino, che si dice stupito dalla mancata compattezza politica a Vasto contro i progetti in atto a Punta Penna, auspica anche un ulteriore coinvolgimento dei vastesi in questa mobilitazione, attraverso l’indizione di un referendum consultivo. Della Porta, dal canto suo, evidenzia come soltanto il 27 febbraio il Comune abbia trasmesso alla Regione la delibera con la quale si chiedeva di riesaminare l'autorizzazione rilasciata per la centrale a biomasse di via don Pino Puglisi. E’ invece “difesa del bene comune” il concetto d’ordine del Comitato che ha evidenziato di nuovi quelli che vengono descritti come ‘foschi scenari’ per l’area del porto. “E’ evidente a tutti – ha sottolineato Celenza - che gli impianti in procinto di arrivare a Punta Penna – un cementificio, un impianto di recupero di rifiuti speciali pericolosi, tre centrali a biomasse (quelle di Puccioni sono due) - non solo alla città non darebbero nulla, ma anzi toglierebbero molto. E’ evidente la loro incompatibilità con l’agricoltura, con il turismo, con gli impianti di trasformazione alimentare di qualità presenti nella zona. Per non dire del peggioramento complessivo della qualità ambientale. Se poi si considera il luogo dove questi impianti dovrebbero sorgere, a ridosso di una riserva naturale così bella e così amata dai vastesi, allora il quadro che si delinea è completo. Ed è un quadro di totale insensatezza: la città dovrebbe barattare quanto ha di meglio in cambio di un danno certo. Di fronte a un rischio così grave la classe politica locale nel suo insieme, spiace dirlo, non si sta di certo dimostrando all’altezza. Il Consiglio comunale dello scorso 10 gennaio, che ha votato su quattro diverse mozioni (tra cui due, della stessa maggioranza, tra loro contraddittorie) ne è stato un esempio palese. Questo, nell’interesse comuna della città, non deve più ripetersi. Il Comitato, consapevole di farsi portatore di una istanza condivisa dalla grande maggioranza dei vastesi, chiama il sindaco, le forze politiche presenti in Consiglio comunale, i singoli consiglieri, a pronunziarsi su una sola delibera, efficace, perfettamente attuabile, che semplicemente porterebbe il Comune di Vasto ad esercitare le sue giuste prerogative nelle sedi competenti. Chiediamo ai consiglieri comunali di farsene firmatari (sarà depositata all’Arci dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 fino a martedì) e di portarla in votazione al prossimo Consiglio comunale”.
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