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Spaccio di droga: condanna confermata in Cassazione

La sentenza della Suprema Corte riguarda Lorenzo Cozzolino, da anni 'trapiantato' nel Vastese

a cura della redazione
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Spaccio di ingenti quantitativi di droga: diventa definitiva, per decisione della Corte di Cassazione, la condanna a 7 anni di reclusione a carico di Lorenzo Cozzolino, ‘boss’ originario di Cercola, nel Napoletano, da anni insediatosi nel Vastese, a Gissi, dove risiede. Cozzolino, qualche tempo fa tornato in carcere per un’ulteriore indagine antidroga, nell’ambito dell’operazione ‘Tramonto’ condotta da Procura e Carabinieri nel Vastese, era stato inizialmente condannato a 9 anni di reclusione in Tribunale a Vasto, pena poi ridotta a 7 anni dalla Corte d’Appello de L’Aquila. Per questo ‘filone’, coinvolto, assieme a Cozzolino, anche il trentenne di Chieti Luca Giovenchi, per il quale la condanna inflitta e adesso confermata dalla Suprema Corte, è invece di 6 anni. Le accuse, nei loro confronti, erano di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Cozzolino si stabilì negli anni scorsi a Gissi, assieme alla moglie Italia Belsole (pure lei coinvolta in inchieste legate alla droga) per sfuggire ad una faida di camorra in Campania. Lucroso, secondo gli inquirenti, il traffico di droga gestito sull’asse Napoletano-Vastese.
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