Dovranno essere indennizzati i 21 lavoratori della ex Magneti Marelli di Piana Sant'Angelo a San Salvo (attualmente Denso) che hanno dovuto fare i conti, per lunghi 19 anni, con l'esposizione all'amianto e, in particolare, con il respiro della polvere della fibra pericolosa.
L'arco temporale è quello che va dal 1973 al 1992. Dall'apertura, in definitiva, del forno del reparto trattamenti galvanici dell'insediamento industriale fino a quando venne alla luce l'insidia dell'amianto per la salute umana con i successivi sviluppi che proprio qualche settimana fa sono emersi con il maggiore impatto per il processo di Torino.
A finire condannato, in questa vicenda processuale vastese, è l'Inps, l'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. A carico dell'istituto somme da destinare ad un totale di 21 lavoratori. Cifre che saranno variabili e da quantificare in base alla durata del periodo lavorativo di ogni singolo operaio con applicazione delle misure previste in una disposizione legislativa nazionale del 1992
La sentenza è del giudice del lavoro del Tribunale di Vasto Stefania Izzi a distanza di poco più di 2 anni dall'avvio del processo, datato novembre del 2009.
Per lungo tempo lo Stato ha negato i benefici previdenziali a chi esposto alla sostanza cancerogena. Oggi una nuova pagina di giustizia, ha commentato l'avvocato Massimiliano Conti, legale dei ricorrenti. “E’ la vittoria della verità, della giustizia e della certezza del diritto - sostiene l’avvocato Conti – principi cardine spesso calpestati, che la odierna sentenza incarna e riafferma in tutta la sua pienezza”.