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Ricorso contro il trasferimento: accolte le tesi di un'impiegata di banca

Motivi di salute e di famiglia alla base del 'contenzioso'

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Il trasferimento della dipendente non era supportato da valide argomentazioni e avrebbe provocato disagi familiari e di salute alla stessa. E' il motivo per cui il giudice del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, ha accolto il ricorso presentato da A.P. 46 anni, dipendente di un istituto bancario, trasferita da Vasto alla filiale di Cupello, e revocato il trasferimento. La donna, nonostante i problemi di salute ed un figlio bisognoso di terapie periodiche era riuscita ad organizzare alla perfezione le sue giornate lavorative. Fino al giorno in cui la direzione dell'istituto bancario, per necessità di avvicendamento interno del personale, ne ha disposto il trasferimento a Cupello. "La mia cliente ha cercato di far revocare il provvedimento, ma è stato tutto inutile", dice in merito l'avvocato Marco Fanghella, legale di A.P. A quel punto l'impiegata si è rivolta alla magistratura. "Il giudice Izzi ha ritenuto che l'azienda non avesse prodotto motivazioni valide per giustificare il trasferimento, né avesse chiarito quali miglioramenti avrebbe potuto apportare l'avvicendamento. Al contrario i motivi di salute della dipendente erano più che validi", spiega l'avvocato Fanghella.
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