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Sostegno alle donne svantaggiate, confermato il progetto

Iniziativa dell'Istituzione dei Servizi Sociali. Bischia (PpV) critico sulla prova di colloquio. Moretti chiede 'lumi' alla FInanza

a cura della redazione
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Confermato anche nel 2012, da parte dell’Istituzione dei Servizi Sociali del Comune di Vasto il servizio “Sostegno alle donne svantaggiate”, inserito nel Piano di Zona dei servizi sociali 2011/2013. L’intervento, spiega l'assessore Antonio Spadaccini, è rivolto alle fasce sociali svantaggiate per contrastare l’esclusione sociale e la povertà di donne in difficoltà attraverso progetti personalizzati di inserimento socio lavorativo. "Il progetto ha una duplice valenza - rimarca il delegato alle Politiche sociali -. Da un lato è finalizzato a soddisfare l’esigenza espressa dalle donne affluite ai servizi sociali e dall’altro considera la richiesta di assistenza di famiglie del territorio che presentano gravi carichi assistenziali nella gestione di anziani e disabili". Venti sono state le donne svantaggiate risultate idonee, attraverso uno specifico avviso pubblico, ad effettuare un lavoro di cura e di assistenza presso le famiglie del territorio comunale che ne faranno esplicita richiesta. La gestione del servizio è stata affidata ad un’assistente sociale che si occuperà di valutare, definire e individuare le famiglie del territorio che beneficeranno dell’attività lavorativa occasionale di natura accessoria. L’assistente sociale effettuerà periodicamente controlli per verificare l’efficacia degli interventi. Il servizio verrà garantito in via continuativa fino al 31 dicembre 2013. Spadaccini, unitamente al CdA ed al direttore dell’Istituzione, auspica per il prossimo anno un incremento del suddetto personale per rispondere alle continue richieste e bisogni dell’utenza dell’area specifica. Sulla questione l'intervento di Andrea Bischia, consigliere comunale di Progetto per Vasto ed ex presidente del CdA dell'Istituzione dei Servizi Sociali. "In seguito a diverse manifestazioni di disappunto pervenutemi da parte di molte donne candidate per ottenere il voucher lavorativo, inteso come assistenza domiciliare anziani e disabili bandito dal Comune di Vasto per tramite dell’Istituzione dei Servizi sociali, che con loro grande stupore sono rimaste fuori dai primi 20 aventi diritto, mi sento in parte di condividere il loro disappunto nei confronti di una scelta operata per la valutazione dei candidati, che si è basata anche sulla prova di colloquio, che a loro parere è risultato determinante per il risultato finale. Il mio non è un intervento accusatorio nei confronti della commissione, che sicuramente ha fatto il suo lavoro diligentemente, e lavora con accurata professionalità, ma voglio solo ricordare al CdA dei servizi sociali, compreso l’assessore delegato, che questo servizio è stato attivato diversi anni fa per andare incontro alla categoria delle donne svantaggiate che vivono uno stato di disagio socio-economico, e quindi venivano assegnati i punteggi in base alle rispettive problematiche, mentre ora con l’aggiunta della prova colloquio, dove vengono assegnati dai 6 ai 24 punti, tutto questo viene meno. Diciamo che può essere utile da un lato perché così si può conoscere meglio la persona che andrà a svolgere il suddetto servizio, ma sicuramente viene a mancare la finalità vera e propria, primitiva, del servizio voucher. Per questo chiedo al CdA e all’assessore una rivisitazione alla procedura di formazione della graduatoria per la prossima selezione, eliminando la prova di colloquio, così come era in precedenza, onde evitare sia di perdere la finalità primitiva del servizio e sia di dare adito a supposizioni, sospetti o pensieri che possono ledere l’immagine dei Servizi sociali del Comune di Vasto". Stefano Moretti (Azzurro per la Libertà), nell'annunciare un esposto-denuncia presentato da una delle donne non rientranti nell'assegnazione del buono-lavoro, chiede 'lumi' alla Guardia di Finanza di Vasto relativamente alla graduatoria d'assegnazione.
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