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Prenotazione errata e ticket da quattro mesi non rimborsato

Grandi e piccoli problemi ed una serie di considerazioni sulla sanità nel territorio

a cura della redazione
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Prenotazione errata, ticket pagato un'altra volta (per effettuare una nuova prenotazione) e mesi trascorsi in attesa del rimborso del primo versamento. L'episodio, relativo all'effettuazione di una risonanza magnetica all'ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto', risale al settembre scorso, ed è al centro di una lettera aperta che Basso Lucio Ritucci invia al direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Zavattaro ed al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. "Il 12 settembre 2011 - scrive Ritucci -, sono andato al Cup dell’ospedale di Vasto per prenotare una risonanza magnetica alla mano destra per mia moglie. L’impiegato ha sbagliato la prenotazione della risonanza magnetica, scambiandola per raggi. Per prenotare, successivamente, la giusta prestazione, dunque la risonanza magnetica, ho dovuto nuovamente pagare il ticket senza nessuna possibilità di recuperare, in modo immediato, la somma di 24,20 euro pagata per una prestazione non avuta in quanto non corrispondente a quella richiesta. Il giorno 14 settembre 2011 mia moglie ha presentato, allo sportello, la richiesta del rimborso per prestazione non erogata per errore dell’operatore. Sono dunque a chiedere la restituzione in tempi brevi di quel denaro. Ad oggi non abbiamo ancora avuto nessun rimborso. Considerazioni: che diritto ha la Asl a mantenere i soldi di un cittadino per errore di un dipendente pubblico? Per atri errori fate in modo che il sistema possa operare subito. Se io non avessi avuto la possibilità di avere quei 24,20 euro in più, come avrei potuto prenotare la risonanza magnetica? Colgo l’occasione per dirvi che Vasto ha bisogno di una migliore sanità. I cittadini vastesi per le diagnostiche, per le cure e per le operazioni sono spesso costretti a recarsi in città di altre regioni con grande aggravi di costi di trasporto, di permanenza per le loro e per i loro familiari. Se una persona non ha soldi è costretta a vivere in modo disagiato, se non a morire prima del tempo".
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