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Saldi invernali e annunciate liberalizzazioni, aspettando... tempi migliori

Dal 5 gennaio anche a Vasto l'avvio dei ribassi praticati nei negozi

a cura della redazione
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Potrebbero essere gli ultimi ‘saldi invernali’ ufficiali quelli di questo periodo: tra i contenuti delle prossime liberalizzazioni annunciate dal Governo Monti, infatti, figura anche la libertà di poter praticare sconti, saldi e svendite straordinarie per i negozi in qualsiasi periodo dell’anno, decidendo in autonomia quando e se praticarli, la durata delle promozioni e l'entità delle riduzioni. Potrebbero dunque saltare le "norme vigenti che stabiliscono obblighi preventivi di comunicazione all'amministrazione, poteri amministrativi o limiti di qualunque tipo". Dal 5 gennaio, anche a Vasto, come in tanti altri posti d’Italia, è stato dato avvio alla campagna dei ribassi invernali. Una ‘stagione’ attesa per cercare di ridare fiato e rianimare un settore, quello del commercio, come altri colpito dai duri effetti della crisi. “I primi segnali sono in qualche maniera incoraggianti, anche se le difficoltà non mancano – dice Marco Corvino, esercente vastese ed al vertice del Consorzio di operatori ‘Vasto in Centro’, che raggruppa oltre settanta titolari di attività nel borgo antico -. In questi tempi davvero si sentono gli effetti di una crisi che ci sta attanagliando da troppo tempo”. Un po’ di ‘ossigeno’, insomma, soprattutto dopo un Natale ‘magro’. Chi ha risparmiato nel periodo festivo, spende ora. Ci si fa i conti in tasca, insomma: si spende con un maggiore ‘raziocinio’. L’iniziativa dell’apertura straordinaria dei negozi di domenica, l’8 gennaio scorso, caratterizzata dallo slogan ‘Fai un saldo in centro’, dalle prime indicazioni, sembra essere piaciuta alla clientela. “Gente se n’è vista”, dice ancora Corvino, che pensa anche ai prossimi sviluppi del settore alla luce delle annunciate liberalizzazioni. In linea generale, aspettando di verificare concretamente quello che accadrà, l’impressione è che anche dalle nostre parti, alla fine, si accuserà quella tendenza alla flessione negli ‘affari’ prevista un po’ dappertutto. Colpa della crisi, ci risiamo, e dei timori per il futuro anche alla luce dei conti che necessariamente bisogna fare, quotidianamente, con rincari e ‘balzelli’ vari che continuano a spuntare a destra e a manca. In tempi come questi, di ‘austherity’ li si definisce, “basta guardare alla famiglia media che ha visto aumentare le spese fisse per al gestione familiare del 6-7%, perdendo contemporaneamente un altro 6-7% in potere d'acquisto – dicono alla Confesercenti -. I saldi sono lo specchio dell'economia del Paese, e per questo ci aspettiamo una flessione: una flessione non drammatica, ma in linea con la situazione dell'Italia. Qualcuno comprerà ciò di cui ha bisogno, ma altri saranno frenati dal timore per il futuro”. E i clienti che dicono? "In questo periodo, almeno, si riesce a fare qualche affaruccio in più e si riesce a portare a casa più roba rispetto al periodo natalizio quando i prezzi erano più alti”, dice Francesca, ‘beccata’ in giro con ‘sacchetti’ al seguito. “Spendiamo più che a Natale - dice un uomo accompagnato da sua moglie -. Ma senza affrontare spese folli perché, saldi o non saldi, la crisi non è magicamente svanita e la vita costa ancora parecchio...". Da qualsiasi lato si osservi la questione, una conclusione crediamo di sottoscriverla: servono davvero… ‘nervi saldi’. E in bocca al lupo per il futuro!
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