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Un ricordo di Vito Aliberti, comandante della Polizia Giudiziaria dell'Arma in Tribunale

Luogotenente dei Carabinieri per anni in servizio a Vasto

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Se n'è andato il giorno di Natale, troppo presto, all'età di 56 anni. Vito Aliberti, luogotenente dei Carabinieri, viveva a Termoli, ma a Vasto aveva vissuto la sua stagione professionale più importante, nella squadra di Polizia Giudiziaria dell'Arma in Tribunale. Aliberti l'ha diretta per anni, quella sezione, diventando punto di riferimento prezioso per inquirenti e magistrati. Assieme ai colleghi Carlo Iocco e Fernando Garzia, Aliberti ha collaborato a molte delle inchieste più importanti dei primi anni '90, quando anche a Vasto, sull'onda di 'Tangentopoli', la Procura passò al setaccio l'attività della pubblica amministrazione, chiedendo e ottenendo arresti anche eccellenti. Al fianco dei sostituti procuratori Antonio La Rana prima, di Grazia Giuliani, Anna Rita Mantini e Irene Scordamaglia poi, Aliberti ha sempre svolto il suo lavoro con scrupolo e dedizione, meritandosi sul campo i galloni di Cavaliere della Repubblica. Lo stesso prestigioso riconoscimento che, la mattina di Natale, campeggiava sul suo manifesto funebre a Vasto e Termoli, città dove ora riposa. Oggi che non c'è più, che di lui resta la foto del militare austero e orgoglioso della divisa, gli rendono l'onore delle armi anche quei tanti che, in questi anni, ne hanno temuto l'attività investigativa. E, perchè no, lo hanno pure detestato quando la legge lo guidava all'uscio degli indagati con il doloroso ordine d'arresto. Del loro adorato Carabiniere possono andar fieri quelli che più lo hanno amato: la moglie Giovanna, i figli Giusi e Vincenzo, i genitori e tutti i familiari. Ciao Vito, anche tu sei stato un pezzo di storia della Vasto contemporanea.
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