Etelwardo Sigismondi, consigliere comunale del Popolo della Libertà , l'aveva previsto. "Durante la seduta del Consiglio comunale del 16 novembre 2010 - ricorda - avevo avvertito l'amministrazione comunale che l'Iter di approvazione delle Nta non era corretto per la mancanza della Vas e di altri pareri. Ovviamente non sono stato ascoltato ed ecco i risultati".
Primi commenti, dal fronte delle minoranze in Consiglio comunale, sulla sentenza ufficializzata ieri con cui la sezione di Pescara del Tar Abruzzo ha annullato le norme tecniche di attuazione del Prg, mantenendo comunque una normativa di salvaguardia, in attesa della necessaria "valutazione ambientale e di conformità alla pianificazione superiore, entro un tempo massimo di otto mesi dalla comunicazione della sentenza, trascorso il quale la variante stessa perderà efficacia in toto, con reviviscenza della precedente normativa", come sottolineato dagli avvocati Salvatore De Simone e Giuseppe Gileno, curatori del ricorso.
Sulla questione interviene anche Massimo Desiati, consigliere e capogruppo di Progetto per Vasto. "Resta l'incredibile ed enorme figuraccia! Mesi e mesi di lavoro (dal 23 ottobre 2007), un’intensa campagna pubblicitaria per far sapere come l’Amministrazione Lapenna avrebbe salvato la città dalla cementificazione iniziata con un Prg dissennato, l’annuncio ridondante di quanto la variante alle Norme Tecniche, oggi bocciata, rappresentasse la panacea contro i mali urbanistici della città ! Nel giudizio del Tar - aggiunge - si conferma la vigenza delle norme di salvaguardia: se questo aspetto non fosse stato fatto salvo, sarebbero rivissute le precedenti Nta. Questo è ciò che il Tribunale amministrativo ha voluto impedire confermando gli effetti automatici di un provvedimento che però non può avere effetti senza la Valutazione Ambientale Strategica e la conformità alla pianificazione superiore".
Successivi passaggi: "Il tempo concesso per 'guarire' il provvedimento annullato in toto è di 8 mesi, periodo in cui gli uffici comunali, già depressi dalle dimissioni del suo dirigente e oberati dalle tante pratiche urbanistiche in itinere, dovranno correre ai rimedi. A ben poco valgono le reazioni 'minimali' dell’amministrazione comunale: la Vas non è un mero atto burocratico che si ottiene come fosse un certificato di nascita ma un indispensabile provvedimento 'finalizzato ad integrare in modo sistematico nel processo di programmazione le considerazioni di carattere sociale ed economico con un’adeguata considerazione del possibile degrado ambientale', entrando così proprio nella considerazione dell’impianto normativo. Inoltre sarà tutta da verificare 'la conformità alla pianificazione superiore', quella della Provincia e della Regione. Se il Comune non dovesse riuscire a provvedere a quanto richiesto, rivivranno le norme precedenti e, lì, al caos si aggiungerà altro caos. Quanto sarebbe stato meglio, secondo quanto sempre chiesto da Progetto per Vasto mettere mano ad una vera variante al Piano regolatore. Ma se questi sono i presupposti, il pericolo è rappresentato dalla incapacità di codesti amministratori ed a questo … non c’è rimedio se non quello di cambiarli".