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Arresto-bis di Litterio, il Gip valuta la richiesta di revoca dei domiciliari

Il notaio ribadisce di essere estraneo alle contestazioni

a cura della redazione
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L'avvocato Giovanni Cerella ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari per il suo assistito, il notaio Camillo Litterio, sottoposto da qualche giorno alla misura restrittiva dopo una nuova inchiesta di Procura e Guardia di Finanza con le contestazioni di truffa ai danni dello Stato e falsificazione di documenti. Il professionista, originario di Castiglione Messer Marino, da anni operante a Vasto, ha sottolineato la sua estraneità agli ultimi addebiti ed ha indicato chi, a suo giudizio, lo ha truffato per il pagamento di una somma di complessivi 700mila euro che andavano versati all’Agenzia delle Entrate. Litterio, 73 anni, è comparso questa mattina davanti al Gip del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, presente il pubblico ministero, il procuratore capo Francesco Prete. Il giudice si è riservato di decidere entro venerdì relativamente alla richiesta dell’avvocato Cerella. I rilievi al notaio riguardano la falsità dei documenti esibiti, ottenuti per fotocomposizione, per il pagamento di debiti accumulati verso l'Erario, con il conseguente mancato assolvimento dello stesso debito di imposta indicato.
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