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Punta Penna-Punta Aderci e un ambiente da preservare

La nota di Giovani Liberamente di Sinistra Ecologia e Libertà

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Dal gruppo Giovani Liberamente di Sinistra Ecologia e Libertà riceviamo e pubblichiamo. Un angolino di mondo sottratto al tempo e allo spazio, una poesia di colori, una soave sinfonia di profumi, una di quelle fiabe d'altri tempi, quelle che i nonni raccontano ai nipotini dopo il pranzo in famiglia della domenica: Punta Aderci, il cuore della "Uaste 'bbelle e terra d'eure” di Francesco Paolo Votinelli. Una centrale a biomasse: 4 camini da 10 m, legname da ardere, residui agricoli e forestali, scarti dell'industria agroalimentare, reflui degli allevamenti, rifiuti urbani, fumi. Tutt'intorno, un silenzio assordante. Anche l'ultimo gabbiano vola via affaticato e stanco. Il lieve battito delle sue ali lo trascina su, in alto, nel cielo blu, finalmente lontano dalla centrale, finalmente libero dal nauseante paesaggio, compromesso per sempre. Ma il gabbiano puó volare, puó volare oltre le montagne, aldilá dell'orrizzonte. Noi dove andremo a finire? É un no forte e deciso il nostro: un no alla realizzazione della centrale a biomasse a Punta Aderci, un no alla distruzione progressiva di un intero ecosistema, di un'intera comunitá, di un intero paesaggio. Un no alle smentite, ai colpi di scena; un no alle memorabili promesse. Alberto Moravia diceva: “Sai cosa si fa quando non se ne puó piú? Si cambia!” e forse é tempo di cambiare, di iniziare a combattere davvero, insieme. E combattere significa perseverare, unirsi, organizzarsi, resistere scendere in piazza, raccogliere firme, prender parte ai comitati cittadini, prender posizione: informare. E per informare bisogna aver fiducia in una politica diversa, giovane, che sia finalmente in grado di riconnettersi alla vita. Perché in fondo noi, noi vastesi, noi italiani, noi giovani, noi cittadini del mondo, non siamo che la storia di idee in azione ed insieme, oggi, possiamo determinare un cambiamento. Pertanto queste parole sono rivolte ai giovanissimi, a ragazzi come noi che non hanno piú fiducia nel mondo: Impegniamoci perché questo mondo cosí degno di sfiducia va cambiato, questo Paese va ricostruito! E ci appelliamo infine, anche agli adulti, ai genitori, ai nonni: Combattiamo “perché questo mondo non l'abbiamo in ereditá dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli”.
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