Si corre il rischio di essere ripetitivi, ma non può che essere la questione della rete fognaria la principale problematica da affrontare seriamente e da risolvere per Vasto Marina. Essenziale nell’ottica del settore del turismo, a conti fatti componente determinante dell’economia cittadina. Quanto accaduto nel corso dell’estate passata - con l’emergenza degli scarichi a mare, i divieti di balneazione e la relativa ‘cattiva pubblicità’ per la città - deve essere e restare severo monito per quanti amministrano la cosa pubblica. Un problema da non sottovalutare, con la necessità di spendersi al massimo per il relativo risolvimento. Estate ‘horribilis’, quella 2011, per Vasto Marina e basta ricordare le immagini dei mezzi di autospurgo presenti nel periodo di Ferragosto al centro della riviera per averne piena contezza. Così come la rabbia e l’amarezza degli operatori balneari e commerciali della zona e dei bagnanti, tra turisti e residenti. Quei mezzi in fila, in mezzo al lungomare Ernesto Cordella ed in viale Dalmazia, di giorno e di notte, il cattivo odore (per usare un eufemismo) che li ‘avvolgeva’, le parole negative di tanti hanno dato conto di un’emergenza assoluta. E, assieme a loro, la polemica sul ritiro della Bandiera Blu, le ipotesi di ‘class action’ e le immancabili contrapposizioni a livello politico. La situazione, pian piano, è tornata regolare verso la fine della stagione. A livello amministrativo sono stati pianificati i primi interventi, ma si attende la relativa e definitiva concretezza. Il tempo delle chiacchiere è finito, dicono diversi operatori di Vasto Marina. Servono progetti chiari e opere di sistemazione, adeguamento e risanamento non più rinviabili. Ne va del futuro, in chiave turistica, dell’intera città.