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Vasto-San Salvo, ma non solo: tutto l'Abruzzo 'declassato'. E la 'Sangritana' propone...

La nuova mappa di Trenitalia: la regione sempre più 'tagliata'

a cura della redazione
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Vasto-San Salvo, certo. Ma anche Pescara, considerata, fino a qualche tempo fa, una stazione degna di un'alta considerazione. La politica dei 'tagli' di Trenitalia, invece, non risparmia nemmeno il capoluogo adriatico, figurarsi poi per gli scali di 'minore portata'. La mappa dei convogli che interessano la fascia Adriatica, ed in particolare i collegamenti con Bologna, ha subito ulteriori cambiamenti. Ad esempio le corse notturne sono ormai pressoché inesistenti e pure il tipo di mezzi è diverso. Via gli 'Intercity', arrivano i moderni 'Frecciarossa' e 'Frecciabianca', con costi maggiorati. C'è un'azienda regionale, la 'Sangritana', ad un passo dal toccare il secolo di attività, che potrebbe colmare i vuoti lasciati dalle Ferrovie di Stato ed a confermarlo è il presidente Pasquale Di Nardo. "Siamo un'azienda solida che l’anno prossimo festeggerà i 100 anni nel trasporto pubblico su rotaia - dice in un intervista a 'Il Messaggero' -. Abbiamo treni nuovissimi, personale esperto e preparato. Siamo in grado di affrontare nuove sfide". La candidatura a coprire i servizi svaniti dalla rete ferroviaria che attraversa l’Abruzzo c'è tutta. "Ci siamo proposti in più occasioni e onestamente l’assessore regionale ai Trasporti Morra è sempre stato al nostro fianco. Noi ora copriamo la linea Adriatica sulla rete Rfi integrando i servizi di Trenitalia, ma siamo pronti a fornire servizi aggiuntivi, senza l’assistenza di contratti per il trasporto pubblico locale e con l’assunzione del rischio d’impresa. La macchina organizzativa è testata, l’esperienza l’abbiamo, potremmo allestire da subito due corse in andata e ritorno tra l’Abruzzo e Bologna. Quest’estate - aggiunge - abbiamo realizzato corse tra l’Abruzzo e il Meeting di Rimini e in questi giorni stiamo ripetendo l’esperienza con il Motor Show di Bologna. Va alla grande". Le stazioni da 'curare'. "Quelle che Trenitalia serve ormai poco - dice ancora Di Nardo -. San Vito, Vasto e Giulianova oltre, naturalmente, a Pescara. Possiamo portare gli abruzzesi bene e in fretta a Bologna e da lì consegnarli all’alta velocità di Trenitalia. Un orario ben studiato consentirebbe di raggiungere Milano in quattro ore, poco più, tra il nostro servizio e quello dell’alta velocità in coincidenza a Bologna". E magari allestire un treno che tocchi di notte l’Abruzzo in orari meno selvaggi di quelli in cui ci confina Trenitalia. "Credo si possa fare - sottolinea ancora il presidente della 'Sangritana' - ma senza nessun braccio di ferro con Trenitalia: fin qui noi, con loro, abbiamo sempre collaborato bene". Fin qui, questo è il punto. L’Abruzzo, nel bene o nel male, è stato servito adeguatamente da Trenitalia. Ma ora la linea Adriatica sembra essere abbandonata al suo destino e per agganciare la Puglia all’alta velocità a Bologna viene tagliato fuori quello che c’è in mezzo, Molise, Abruzzo e Marche". Il problema principale, in un quadro di possibile via libera al collegamento della 'Sangritana' con Bologna è rappresentato dalla concessione, da parte di Trenitalia, della stazione dell’Arcoveggio nel capoluogo emiliano, non quella centrale. "Come farebbero i nostri passeggeri a salire sull’alta velocità e sulle altre coincidenze importanti, visto che arrivano e partono solo dalla stazione centrale?", interroga Di Nardo. E allora urge l'impegno della politica. "Se la Regione, se la politica abruzzese vuole, con Trenitalia si può intavolare una discussione per superare il problema. Noi siamo qua, noi siamo pronti con i nostri treni per Bologna. E anche per Bari".
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