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Punta Penna da salvaguardare, il 'fronte del no' serra le fila

Assemblea pubblica del Comitato per la Tutela del Territorio al Politeama Ruzzi

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“Il nostro obiettivo principale è quello di salvaguardare la qualità della vita”. Con questa dichiarazione Lino Salvatorelli del Comitato per la Tutela del Territorio, in veste di moderatore, ha dato il via all'assemblea pubblica che si è tenuta al Politeama Ruzzi ieri pomeriggio, per serrare le fila della delle associazioni contro l'insediamento di centrali a biomasse. Ad aprire la serie di interventi sul tema, Michele Celenza, coordinatore del movimento: “Non è solo una questione ambientale, ma è anche una questione di democrazia: quando si tratta di buche per la strada o giardini pubblici ci sono decine di articoli sui giornali, quando invece ci sono in ballo cose importanti e delicate succede spesso che passino inosservate, se non arriva quella spinta decisiva che con la nostra azione stiamo cercando di dare per informare i cittadini di quanto sta accadendo. Gli operatori turistici, Udc, Fli, Mpa, Progetto per Vasto, Alleanza per Vasto, Cgil e altri si sono espressi contro queste centrali - ha proseguito Celenza - ma la maggioranza che dice? Un primo comunicato del PD sembra indicare contrarietà, quello di oggi (ieri per chi legge, ndr.) non si capisce; chiedo anche agli altri partiti di maggioranza di fare un punto di chiarezza e chi si è già espresso dovrebbe dire cosa intende fare, senza ambiguità”. A seguire, l'intervento del professor Gianfranco Pirone, botanico e docente dell'Università dell'Aquila, il quale ha tracciato un profilo preciso della flora caratteristica del Vastese e dei rischi, anche di estinzione, a cui andrebbero incontro determinate specie di piante. Al termine del suo intervento, ha lasciato la parola all'avvocato Maria Grazia Mancini, legale del Comitato insieme al collega Vittorio Emanuele Russo. “La tutela del territorio – ha spiegato l'avvocato Mancini – non si può limitare all'individuazione dei siti di interesse comunitario, senza poi passare alla tutela di fatto; uno strumento per la tutela di fatto esiste ed è quello della Valutazione di incidenza ambientale che è obbligatoria e non sostituibile. Ma la cosa grave è che la Regione ha dimenticato la presenza del Sito di interesse comunitario, non richiedendo la valutazione di incidenza ambientale. Quindi tutti gli altri enti hanno espresso sull'autorizzazione un parere viziato dalla mancanza di questi dati fondamentali”. L'avvocato Russo, invece, ha dato un taglio meno 'tecnico' e molto accorato al suo intervento, decidendo “di mettere da parte il Codice e parlare col cuore”. In seguito sono intervenuti l'agronomo Nicola Gianrocco e il dottor Domenico Angelucci, responsabile registro tumori della Provincia di Chieti; quest'ultimo si è soffermato sui rischi per la salute dovuti all'inquinamento e sulla necessità di ridurre al massimo le immissioni nocive. Infine gli interventi degli assessori Anna Suriani, Marco Marra e Antonio Spadaccini, che, sollecitati dal precedente intervento di Michele Celenza, hanno ribadito le rispettive posizioni. “La mia contrarietà a questo progetto - ha detto Anna Suriani - è chiara, palese, incontrovertibile e vorrei che non ci fossero delegittimazioni. Il nostro no alla centrale di Punta Penna è andato anche oltre la posizione di Sel a livello nazionale, a favore degli impianti a biomasse fino a un megawatt”. Anche Marra ha ribadito la sua contrarietà e quella del proprio partito agli insediamenti in discussione, rivendicando la spinta che la propria azione politica ha dato all'amministrazione comunale sul tema: “Prc, Sel e Idv hanno fatto blocco comune per riportare tutta la maggioranza su una posizione netta e se oggi l'idea di appoggiare il ricorso è condivisa anche dal Pd è anche perché abbiamo inciso in questo percorso politico”. “Anche l'Idv è contraria a quell'insediamento – ha concluso l'Assessore Spadaccini – non tanto per il tipo di centrale in sé, quanto per la sede scelta”.
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