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CHIUDE LA G.A.I.A., VENTI DIPENDENTI SENZA LAVORO

a cura della redazione
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Venti dipendenti senza lavoro alla luce della chiusura della G.A.I.A., azienda vastese produttrice di confezioni di abbigliamento ubicata nella zona industriale-artigianale di Punta Penna. Questo nuovo duro colpo al settore dell'occupazione viene commentato dal segretario provinciale della Filtea-Cgil di Chieti, Giuseppe Rucci. ''Negli ultimi anni - dice Rucci - si sta sempre più accentuando, in particolare nel settore del tessile/abbigliamento, una ingiustificata 'prassi' secondo la quale si chiudono le aziende durante il periodo di ferie estive, senza alcuna comunicazione preventiva ai lavoratori e senza attivare nessuna procedura prevista dalle leggi vigenti in materia. Purtroppo questa triste esperienza è capitata anche nella nostra città, ed ha visto coinvolti circa 20 lavoratori con ripercussioni negative sulle loro famiglie e sull'occupazione, soprattutto al femminile, già di per sé in grossa difficoltà. L'azienda in questione è la G.A.I.A. che svolgeva attività industriale di confezioni a façon, per conto di importanti marchi della moda italiana. Azienda, peraltro, che svolgeva la propria attività industriale nei locali della 'BI & BI', che da molti anni esercita (o forse esercitava!)la propria attività industriale nello stesso settore dell'abbigliamento. Le lavoratrici hanno prestato la loro attività, pensando di non essere considerate solo dei numeri, ma parte integrante di un sistema basato sul rispetto reciproco, sulla lealtà nei comportamenti e sulla dignità individuale, intesa come valore aggiunto, in un rapporto di lavoro. Si erano illuse. La G.A.I.A., con lettera raccomandata del 24 agosto 2006, informava i 'propri' dipendenti di aver posto la società in liquidazione e li invitava, naturalmente, al termine del periodo di ferie, a non presentarsi al lavoro''. Il sindacato, a questo punto, ha provato ad attivarsi, ma inutilmente. ''Abbiamo cercato un confronto con la proprietà, per arrivare quantomeno ad un accordo relativamente all'attivazione della procedura di mobilità, prevista per legge, al fine di agevolare per quanto possibile la condizione di ogni singola lavoratrice. Ad oggi - rimarca con amarezza Rucci - constatiamo che nulla è stato fatto. Abbiamo informato tutti gli organi competenti quali la Direzione Provinciale del Lavoro, Ispettorato del Lavoro, Consorzio Industriale e Sindaco di Vasto per denunciare quanto accaduto, naturalmente nel rispetto dei diversi ruoli e competenze. Tutti ci hanno ascoltato, tranne la direzione aziendale che, come detto, non ha inteso mettere in essere tutte le procedure relative agli ammortizzatori sociali (mobilità). Siamo ancora in attesa del rapporto che l'ispettorato del lavoro dovrà stilare, dopo ispezione (quanto tempo passerà?), per far attivare d'Ufficio, tali procedure e consentire ai lavoratori un futuro meno nero. Invitiamo tutti gli organi competenti a vigilare ed assumere informazioni in modo rigoroso, in particolare al Consorzio industriale, per eventuali altre operazioni in essere su quel sito che, seppur legittime, potrebbero non tenere conto del contesto occupazionale ma, solo, di quello economico e finanziario. Quante altre G.A.I.A. ci sono nel nostro territorio? Tutto questo - conclude il segretario provinciale della Filtea-Cgil - dovrebbe aprire una riflessione, seria. sulla qualità dell'imprenditoria, soprattutto nel mondo del façonismo tessile, tra i vari soggetti istituzionali e non, presenti sul territorio, per arrivare a compiere quel salto di qualità, necessario per l'auspicato miglioramento delle condizioni sociali, economiche e lavorative''.
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