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Altro cemento sulla collina di Montevecchio e infuriano le polemiche

L'associazione 'Codici' interviene sulla questione: 'Dov'è la riqualificazione del territorio?'

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E' una delle zone più belle della città, ma anche una delle aree più a rischio dal punto di vista idrogeologico. Eppure si continua a costruire a Montevecchio, la collina che degrada verso il mare. La corsa al mattone non si arresta: dopo le villette a schiera arrivano i palazzoni, mentre il nuovo piano regolatore promesso a più riprese dal centrosinistra resta una chimera. L’ennesimo fabbricato in costruzione a Montevecchio ha fatto scattare di nuovo l’allarme in città dove da alcuni giorni circola un volantino anonimo. Nel foglietto si ventilano una serie irregolarità edilizie per alcuni fabbricati in corso di realizzazione, su cui l’associazione Codici chiede che si faccia piena luce. “Da collina verde Montevecchio è diventata la collina del cemento”, attacca Riccardo Alinovi, referente locale del sodalizio, “tutti sanno che quella è una delle zone più franose di Vasto, eppure si continua a costruire in maniera scriteriata senza tener conto del pericolo che si corre appesantendo un territorio così fragile. Basta un acquazzone estivo per far venir giù fango. Cosa potrebbe succedere se piovesse di continuo per diversi giorni? Quello che sta accadendo in diverse zone d’Italia dovrebbe indurre l’amministrazione comunale a orientarsi verso una politica del territorio che punti alla riqualificazione e non al consumo di suolo. Come associazione”, continua Alinovi, “ho ricevuto diverse segnalazioni di crepe in edifici già realizzati sulla collina. Invito quindi il Comune ed il Genio civile a effettuare accurati controlli, mentre chiedo alla politica e a chi amministra di porre fine alla cementificazione della città e di mettere in atto tutti quei buoni propositi sbandierati in campagna elettorale, ma rimasti finora lettera morta”. Il riferimento è al nuovo piano regolatore, che promesso cinque anni dal centrosinistra, non ha mai visto la luce. Nel frattempo a Vasto, dove ci sono circa 3mila alloggi vuoti, è stato cementificato il 60% del territorio comunale. Significa che metà città è stata distrutta dalla costruzione di seconde, terze e quarte case. Il problema è stato rispolverato nei mesi scorsi con la costituzione di un gruppo di lavoro, formato dai rappresentanti dei partiti di maggioranza, chiamato a fornire indirizzi e linee guida all’amministrazione per la redazione del nuovo Prg che, se e quando sarà operativo, non servirà più a nulla.
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