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Biomasse a Punta Penna: 'Sito inadeguato per la vocazione turistica di Vasto'

Sulla questione interviene Generoso Leonzio, presidente del Consorzio imprese turistiche della Costa teatina

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Continua il dibattito relativo alla realizzazione di una centrale a biomasse a Punta Aderci. Sulla questione adesso interviene anche Generoso Leonzio, presidente del Consorzio imprese turistiche della Costa teatina. "Senza alcuna pretesa di entrare nel merito della bontà e/o opportunità della realizzazione di una centrale a biomasse, nella consapevolezza che è, e sarà sempre più, necessario dovere ricorrere a forme di approvvigionamento di energia alternative - afferma Leonzio - mi sembra quanto mai inadeguato il sito nel quale si prevede di far realizzare tale centrale: sito non opportuno e niente affatto utile per il territorio nella sua potenzialità turistica. Non dimentichiamo che la realizzanda centrale si troverebbe a ridosso di una riserva naturale, di un’area portuale, di un Sic e di un istituendo parco della costa teatina. Non mi riesce di comprendere come possa una fonte di energia alternativa procurare una utilità per la collettività tale da sacrificare la sua vocazione turistica. In una comparazione di costi e benefici è difficile credere in un pareggio o in un vantaggio della biomasse. Qualche mese fa si è ampiamente discusso, ed infine, approvata la perimetrazione dell’istituendo Parco della Costa Teatina che seppure non preveda quella area all’interno del Parco è altrettanto vero che il Ministero non ha accolto con favore una perimetrazione fatta a macchia di leopardo e si è riservata la facoltà di procedere ad una nuova perimetrazione che sia più consona allo spirito di un Parco e comunque di un’area più omogenea. Perché - continua la nota - far finta che Punta Penna, con il suo porto, il suo mare e la sua costa non rientrerà nel perimetro del Parco? E se non fosse Parco ma solo Pre-Parco? Non si applicano forse al pre-parco le stesse restrizioni e misure di salvaguardia del Parco? E come si concilia l’area di Punta Penna, dove, allo stato, si prevedono opere impattanti, incompatibili con l’ambiente naturalistico e forme turistico-ricettive, con la realizzanda Linea verde, cioè quella pista ciclo-pedonale per la quale tanto si è battuta la Provincia di Chieti e che non attende altro che di essere programmata, sviluppata ed implementata. Punta Penna, “Quel Sito” va, invece, riconvertito in chiave turistico-ricettiva-ricreativa, va creata nuova energia ma in termini di lavoro ed occasioni del fare turismo ed offrire turismo. La centrale a biomasse e strutture similari, sotto il profilo dell’impatto ambientale ed incompatibilità con una vocazione turistica, realizziamole, autorizziamole, incentiviamole ma DELOCALIZZIAMOLE, assolutamente delocalizziamole! L’amministrazione vigente - continua Leonzio - ha fatto della vocazione turistica della Città un proprio cavallo di battaglia; dello sviluppo turistico un punto programmatico; della programmazione del turismo a Vasto un tavolo permanente di confronto-incontro: ma senza la creazione di un sistema turistico che sia in grado di fare economia “pulita”, posti di lavoro, benessere collettivo, valorizzazione, recupero e conservazione dei siti naturali, che senso ha parlare di turismo e di fare turismo? Gli operatori turistici e l’indotto, diretto ed indiretto, sono pronti a fare sinergia con l’amministrazione sia sotto l’aspetto economico, facendosi promotori di investimenti e di forme di gestione, sia sotto l’aspetto partecipativo e collaborativo; dal canto suo, l’amministrazione deve procurarsi di realizzare le infrastrutture necessarie agli investimenti da effettuarsi. Perché noi siamo convinti, ed oggi più di ieri, che il Turismo è la grande vocazione della città, è una scommessa che vale la pena fare, è energia pulita e benessere per tutti. Però, bisogna avere il coraggio di crederci davvero e volerlo, non solo dirlo".
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