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Regione Abruzzo e il bollo auto con l'aumento della 'discordia'

Immediata la scia di polemiche: insorgono Pd, IdV e Udc

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Alla fine il tanto contestato aumento del bollo auto è stato approvato dal Consiglio regionale. Si tratta di un provvedimento che, come lo ha definito il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, si base sul principio di "maggiore equità" visto che, in sostanza, chi ha una Ferrari pagherà sicuramente più di chi ha una utilitaria, ma i rincari del 10% ci saranno per entrambi i proprietari. Il provvedimento, che entrerà in vigore il primo gennaio, va a sostituire quello relativo all'aumento delle accise sulla benzina. L'obiettivo, però, è sempre lo stesso: reperire i 13 milioni di euro l'anno necessari a rimborsare l'anticipazione di cassa di 200 milioni di euro concessa nel 2009 dallo Stato per pagare l'ingente debito nella sanità pubblica. Immediate sono state anche le contestazioni da parte di Pd, IdV e Udc. Il capogruppo dell'IdV, Carlo Costantini, ha chiesto le immediate dimissioni del presidente Chiodi. "Un presidente di Regione che dopo tre anni di potere assoluto sul bilancio della Regione mette ancora le mani nelle tasche dei cittadini e sceglie di farlo nella maniera più odiosa, utilizzando l'aumento del bollo auto, che scarica i suoi effetti su tutti i cittadini e non solo su quelli che possono, è un presidente oggettivamente fallito". Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale dell'Udc, Antonio Menna: "questo aumento indiscriminato andrà a gravare sulle spalle degli aquilani. Una riduzione delle convenzioni sottoscritte dal Commissario della sanità verso i privati avrebbe evitato questa ulteriore manovra ingiusta e impopolare".
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