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DI PIETRO CHIUDE LA FESTA NAZIONALE DELL'ITALIA DEI VALORI

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Una chiusura in grande stile, nell'ovazione e nell'abbraccio delle migliaia di militanti e simpatizzanti giunti a Vasto da ogni parte d'Italia per prendere parte alla prima festa nazionale dell'Italia dei Valori. Per il leader del partito, Antonio Di Pietro, ministro delle Infrastrutture, la quattro giorni vastese - conclusasi questa mattina - è stata un momento alto, di politica, di innovazione, di concretezza e partecipazione. ''Una politica fatta non nelle segrete stanze dei partiti, ma in mezzo alla gente, ascoltando le loro esigenze e puntando l'attenzione sulle questioni di maggiore importanza''. L'intervento di chiusura di Di Pietro, poco meno di un'ora di discorso ''a braccio'', guardando ogni tanto un foglio bianco con degli appunti, ha sintetizzato quelli che sono stati i contenuti dell'appuntamento di Palazzo D'Avalos, ''appuntamento come confronto e apertura alla discussione''. Rimarcato, ancora una volta, il ruolo dell'Italia dei Valori all'interno della coalizione di centrosinistra. ''In questi giorni abbiamo affrontato i temi di maggiore importanza per il Paese, come lo sviluppo economico ed energetico, la politica estera, l'informazione e la comunicazione e il futuro del Partito Democratico. Il più importante, però, è il futuro delle nostre idee, della loro realizzazione. L'Italia dei Valori è viva, è composta da gente onesta, da persone che credono nei valori della giustizia e del lavoro. L'Italia è uscita da un periodo disastroso, da un quinquennio in cui i valori della solidarietà e della giustizia sociale sono stati quasi svuotati di significato. L'Italia dei Valori avrà un senso e un significato - non se aumenterà di qualche punto percentuale il suo elettorato o se eleggerà un maggior numero di deputati e di amministratori pubblici - solo se riuscirà ad innovare l'Italia. A mobilitare le persone capaci e oneste del nostro Paese. Da quanto tempo l'Italia è ferma? E' ora di ripartire, e Vasto è il punto partenza di questa nuova fase''. Prima dell'''arringa'' finale del leader di IdV, sul palco di Palazzo D'Avalos altri temi particolarmente ''caldi'' sono stati dibattuti: informazione, comunicazione, conflitto d'interessi e pluralismo dell'informazione, alla presenza del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, del parlamentare di Alleanza Nazionale, Francesco Storace e dell'editore di Telenorba, Luca Montrone. Moderatore, ma non troppo, il giornalista e scrittore Marco Travaglio che ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato all'attuale sistema televisivo e dell'informazione, mettendo più volte nel mirino l'anomalia dello stesso, cementato su un ''duopolio'' Rai-Mediaset soffocante per altre realtà. L'ultimo di una serie di interessanti incontri che in questi giorni hanno visto a Vasto presenti - tra gli altri - il premier Romano Prodi, i ministri Rutelli, Chiti, De Castro, Pecoraro Scanio e Mastella, i big di partito Buttiglione, Capezzone, Rizzo e Formigoni, i sindacalisti Rinaldini e Bonanni oltre a vertici di associazioni e categorie produttive.
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