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Parco della Costa Teatina, confini e polemiche: 'Si poteva e doveva fare di più'

Le considerazioni di un giovane vastese

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Riceviamo e pubblichiamo da un giovane vastese, Alessandro Gentile, queste sue considerazioni riguardo al 'percorso' che ha condotto ieri il Consiglio comunale ad approvare la delibera di perimetrazione relativamente al Parco Nazionale della Costa Teatina. "Caro direttore, una lettera per esprimere tutta la mia disapprovazione circa l'inutile e 'provinciale' polemica sul Parco nazionale. Vasto merita il Parco. Questa terra è ancora stupenda, ma qualcuno finge di non saperlo. Qualcuno ha paura della rinascita turistica ed economica della nostra città. Limitare il perimetro vuol dire limitare i finanziamenti a pochi eletti e questo lo sanno in molti. Bisognava fare di più di quanto approvato dal Consiglio durante la seduta di ieri. Il 27 settembre è stato l'overshoot day: l'uomo ha consumato tutte le risorse rinnovabili del pianeta. Il consumismo sfrenato ed il modello di sviluppo attuale rischiano di distruggere il pianeta. E' un bilancio che preoccupa non solo per le ripercussioni ambientali ma anche per quelle economiche, sociali, politiche e religiose. In un contesto del genere la polemica contro il Parco della Costa Teatina assume connotati comici a tinte macabre. L'opposizione ad un modello di sviluppo alternativo ed ecosostenibile sembra priva di ogni buon senso. Mi chiedo se la politica locale legga i giornali. Mi chiedo se i parco-scettici stiano vivendo la crisi economica, emblema del fallimento di un sistema produttivo completamente 'sgangherato'. E' difficile pensare che i precari, i cassintegrati, i giovani disoccupati intravedano una minaccia in un qualcosa che non ancora esiste. Non è stato il Parco a non saper produrre ricchezza e lavoro. L'ingessamento del territorio già esiste e non certo nelle aree tutelate. Le statistiche ci informano che i parchi nazionali e le riserve hanno registrato un cospicuo incremento delle presenza turistiche. In forte calo, invece, i villaggi turistici con un meno 30% di presenze in un solo anno. I turisti preferiscono il verde ed i servizi, le aree protette, gli agriturismi e B&B. Per Vasto il Parco è una necessità. Senza una vera e amplia tutela ambientale e senza una saggia pianificazione del territorio saremo costretti a tramutarci in una città dormitorio esposta a delinquenza e degrado. Chi si oppone al progetto del Parco lo fa per interesse personale e opportunismo politico. Un Parco nazionale con sede nel Vastese rappresenta una minaccia per tutti coloro che in questi anni hanno lavorato all'emarginazione della nostra città. Nel giro di pochi anni abbiamo assistito allo svanire del 'sogno universitario', alla soppressione della Asl più efficiente della regione, al taglio di servizi sociali e sanitari e alla paventata soppressione del Tribunale. Ora hanno deciso di toglierci anche il mare e le meravigliose campagne che tutti ci invidiano".
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