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Parco sì, Parco no: Chiodi accolto a Vasto tra fischi e striscioni

Tentennamenti sullo strumento di tutela, la Regione nel 'mirino'

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La Regione nel 'mirino' per la gestione della questione Parco Nazionale della Costa Teatina. Il vero 'bersaglio' è l'assessore Mauro Febbo, a capo del tavolo tecnico di coordinamento per la questione, ma c'è il presidente Gianni Chiodi a Vasto (ospite e relatore del primo ciclo di conferenze della Scuola 'FO & PA' Formazione e Partecipazione) e allora finisce lui, il governatore dell'Abruzzo, a ricevere proteste, fischi e striscioni contro. Va in scena al cospetto di Palazzo d'Avalos il 'blitz' di protesta di rappresentanti di movimenti ambientalisti e dei partiti di centrosinistra. Ci sono soprattutto i giovani in 'prima linea', tra questi esponenti di 'Giovani Liberamente' di Sinistra Ecologia e Libertà, 'Giovani Democratici' del Pd e di Rifondazione Comunista. E poi le associazioni Arci, WWF, Costituente della Costa Teatina. Non manca il lungo striscione 'Sì al Parco della Costa Teatina, no al petrolio', unitamente ad altri cartelloni con Chiodi al centro dell'attenzione. Tra gli esponenti politici ci sono gli assessori Marco Marra, Anna Suriani e Antonio Spadaccini (che porterà i saluti istituzionali alla conferenza di poco dopo), il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte e i consiglieri comunali Paola Cianci e Antonio Del Casale. Fischi e qualche coro accolgono l'arrivo del presidente in piazza Lucio Valerio Pudente, con al fianco il consigliere regionale di Rialzati Abruzzo Antonio Prospero. "Eravamo a contestare il presidente Chiodi perché non possiamo rimanere a guardare in silenzio il suo disastroso operato - si legge in una nota del Prc-Federazione della Sinistra di Vasto -. Mentre si atteggiava a professore della scuola di formazione politica promossa dalla lista civica di centrodestra Rialzati Abruzzo, abbiamo ricordato quali sono gli insegnamenti politici che il presidente può dare". Citate le questioni della gestione rifiuti, sanità e ricostruzione aquilana e del rischio petrolizzazione della costa. "Una strada per ridare slancio al nostro territorio - si legge ancora nella nota - c'è ed è quella che conduce al Parco della Costa Teatina che garantirebbe nuova occupazione, salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente e valorizzazione delle peculiarità territoriali. Ma è un percorso che si sta ostacolando, in maniera diretta con l'assessore Febbo ma con la complicità di tutta la Giunta regionale compreso il suo presidente. Ieri, insieme ad altre forze politiche del centrosinistra, al WWF ed alla Costituente del parco della costa teatina, abbiamo ricordato al presidente Chiodi che molti cittadini abruzzesi sono stanchi di stare a guardare lui e la sua Giunta mentre affossano un'intera regione".
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