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Taglio dei Tribunali: spunta l'emendamento del ministro Nitto Palma

Rilancia l'allarme per le sedi abruzzesi a rischio il Partito Socialista

a cura della redazione
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Nella manovra finanziaria in continua 'evoluzione' e discussione in questi giorni è confermato l'addio ai Tribunali cosiddetti 'minori', volgarmente 'Tribunalini': c'è il primo emendamento del Governo con un testo a firma del neo ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, depositato in Commissione Bilancio al Senato. Lo scopo è di "riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza". “Nel provvedimento si fa largo la norma per la riorganizzazione degli uffici giudiziari territoriali, i cosiddetti 'tribunalini' - spiega il segretario regionale del Partito Socialista, Massimo Carugno, che rilancia la questione in Abruzzo (a rischio c'è anche il Tribunale di Vasto) -. Il governo - aggiunge - è delegato ad emanare, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Si punta così a garantire che, all'esito degli interventi di riorganizzazione, ciascun distretto di Corte d'Appello, incluse le sue sezioni distaccate, comprenda non meno di 3 degli attuali Tribunali con relative Procure della Repubblica. Avevamo evidentemente ragione quando già dal 18 agosto denunciammo, nello scetticismo generale, che era in atto questo disegno. Non ritorniamo su quanto già detto in ordine alla inopportunità della iniziativa. Non meno di 3 Tribunali per distretto di Corte d’Appello vuol dire che degli 8 abruzzesi ne salteranno parecchi ma non tutti. E in questa logica 'del chi si e chi no' è evidente che si scatenerà una lotta fratricida tra le varie realtà abruzzesi che porterà solo destabilizzazione e pericolosa e dannosa perdita di coesione e solidarietà tra le comunità quanto mai necessaria, invece, in un periodo di generale crisi economica come quella che stiamo vivendo in Abruzzo". Sottolinea ancora Carugno: "Di tutto avevamo bisogno tranne che di una situazione come questa. Una cosa è certa: l’onorevole Scelli, che in una intervista sul tema aveva parlato di fantasie e esagerati allarmismi perché non c’era alcuna iniziativa sul punto, o è uno che non si informa o è uno che non viene informato di quello che succede in Parlamento sebbene sia membro della Commissione Giustizia della Camera".
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