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Palloncini bianchi in cielo per il triste addio a Daniela Salvatorelli

Il rito funebre a San Giovanni Bosco: chiesa stracolma

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Non ce l'ha fatta la chiesa di San Giovanni Bosco, oggi pomeriggio ai Salesiani, a contenere tutte le persone giunte per l'estremo saluto a Daniela Salvatorelli, scomparsa ieri a 42 anni, strappata alla vita da un brutto male. In tanti si sono stretti al dolore, immenso, della famiglia, al marito Alessandro Grassi in particolare, ai due piccoli figli Paolo e Federica, a papà Remo, presidente onorario dell'AssoVasto ed imprenditore, e mamma Concetta, alle sorelle Luciana e Nunzia, al fratello Emidio, congiunti e amici. A presiedere il sacro rito il francescano vastese padre Giancarlo Marinucci, tornato appositamente dall'Aquilano, unitamente ai parroci vastesi don Francesco Labarile, padre Luigi Stivaletta, don Gianni Sciorra, don Gino Smargiassi e don Osvaldo. All'inizio della celebrazione, tra volti rigati dalle lacrime e commozione, la citazione di un pensiero di madre Teresa di Calcutta per in qualche maniera lenire lo scoramento dei più: "La vita è un'opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è ricchezza, valorizzala. La vita è amore, vivilo. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La via è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un'avventura, rischiala. La vita è la vita, difendila". Il marito Alessandro ha voluto poi rivolgere un sentito ringraziamento a quanti sono stati vicini a Daniela in questo suo ultimo, faticoso, percorso, dai medici che hanno cercato di sconfiggere il male che l'aveva aggredita, ai familiari ed agli amici più cari. Palloncini bianchi in cielo ed un commosso applauso, alla fine, hanno accompagnato l'uscita della bara bianca dal sacro tempio prima dell'ultimo 'viaggio', con il feretro portato a spalla al cimitero di Vasto. FOTO di GIANFRANCO DACCO'
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