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Sacrichi a mare e disagi, c'è pure chi pensa ad una 'class action'

E si mobilita il Codacons per eventuali consulenze

a cura della redazione
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Una ‘class action’ per i divieti di balneazione al centro della spiaggia? Arriva pure questa ipotesi nel ’calderone’ della situazione che, di fatto, sta segnando l’estate vastese 2011. Si parla, ovviamente, dell’emergenza, che ha toccato l'apice qualche giorno fa, relativa agli sversamenti fognari negli scarichi a mare che hanno determinato, in riprese diverse nelle ultime settimane, la fissazione di divieti di balneazione, anche al centro della spiaggia. Mentre permane quello all’altezza di Fosso Marino, già dal pomeriggio di martedì 16 è stato revocato l’altro stabilito per l’area di lungomare Cordella, nella zona dello stabilimento ’Lido del Sole’. Ad ipotizzare la ‘class action’ sono diversi bagnanti, inviperiti per quanto avvenuto recentemente sul litorale. Azioni ufficiali, fin qui, non ce ne sono, ma la possibilità non è da scartare, anche considerando un episodio, per certi versi simile, avvenuto proprio in questa estate 2011 in un’altra località balneare, Sestri Levante. Sulla scrivania del sindaco della cittadina della riviera ligure, infatti, è arrivato un esposto firmato da 245 turisti che minacciano la ‘class action’ per non aver potuto nuotare nelle acque blu a causa di un divieto di balneazione dovuto allo sversamento di liquami fognari. Qualcuno, particolarmente irritato, si era preso il compito di raccogliere le firme in spiaggia, ombrellone per ombrellone, e di consegnarle ad un avvocato che, in merito, invoca l'applicazione del nuovo Codice del Turismo, varato, proprio quest' anno, dal ministro Maria Vittoria Brambilla. Danni da ‘vacanza rovinata‘, fattispecie ufficialmente codificata. E si parla di danni psico-fisici, da parte di chi, magari, attende tanto un periodo di vacanze e poi le vede compromesse per il mare non nelle migliori condizioni. In aggiunta ci sono anche alcuni balneatori sul piede di guerra e che minacciano di non pagare le bollette dell’acqua qualora la situazione delle reti fognarie sul litorale non dovesse trovare rapide ed efficaci soluzioni. Il danno, è evidente, c’è stato. Per causa di che cosa e per colpa di chi dovranno essere gli organi preposti (Procura, Carabinieri del Noe e Guardia Costiera si occupano di quanto accaduto) ad accertarlo. Chiaro che ipotesi di risarcimento vadano contemplate esclusivamente in presenza di atti in malafede o di autentici comportamenti illegali e scorretti. Ma, ad ogni modo, restano i malumori, le proteste ed i mugugni per una realtà che, da giorni, sta condizionando, e in negativo, quella che è, a conti fatti, la vera potenzialità turistica di Vasto, il suo mare. SI MOBILITA IL CODACONS - Sulla vicenda, intanto, c'è da registrare un'iniziativa del Codacons di Termoli che si propone per consulenze legali riferite ad eventuali danni e disagi patiti (solo se certificati con referti di Guardia Medica e Pronto Soccorso) per il bagno a mare nell'acqua, quando questa non balneabile.
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