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'Un referendum per unire Abruzzo e Molise'

La proposta del consigliere regionale dell'IdV, Palomba dopo le parole del leader nazionale del partito Di Pietro

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"Unire Abruzzo e Molise attraverso un referendum". Torna in auge il progetto, già avanzato diverse volte nei mesi scorsi, di riunire le due regioni. Una proposta che si era fatta sempre più concreta alla luce della decisione del Governo nazionale sul federalismo fiscale. Adesso, però, è l'Italia dei Valori abruzzese a intervenire sull'argomento e lo fa attraverso il suo consigliere regionale Paolo Palomba. Palomba è sicuro: devono essere i cittadini di Abruzzo e Molise a decidere se le due regioni devono tornare ad essere un unico ente. E lo devono fare attraverso un referendum. "Sto verificando - afferma l'esponente del partito di Di Pietro - la possibilità di promuovere una grande consultazione popolare in cui i cittadini si esprimano sull'idea che sto portando avanti da tempo. Sarebbe un sogno che si realizza". "La riunificazione tra Abruzzo e Molise dovrebbe essere una priorità nell'agenda politica delle due regioni. Lo dobbiamo ai cittadini, ai quali oggi si chiedono enormi sacrifici per via della crisi economica, dimezziamo i costi della gestione politica dei due enti regionali. Riunificandoli - conclude Palomba - avremo un solo Consiglio regionale invece dei due attuali, una sola giunta, una sola presidenza, la riduzione drastica del numero dei consiglieri e degli assessori, oltre che degli uffici e delle auto blu. Riunificare due piccole regioni per formare un'unica grande Regione". Sulla questione Palomba è in linea con l'ipotesi lanciata dal suo leader, Antonio Di Pietro che nei giorni scorsi aveva avanzato la proposta di unire le due regioni. "In Abruzzo e Molise - afferma Di Pietro - - la politica sperpera tantissimi soldi, che potrebbero essere invece destinati alla sanita', allo sviluppo, ai servizi. La gente in politica è il maggior costo delle due regioni. Il problema non è avere l'assessore o il presidente della provincia, ma i servizi accessibili e fruibili da tutti. Mi rendo conto che gli accorpamenti delle regioni non sono all'ordine del giorno - conclude - ma nessuno può toglierci il diritto di esprimere un giudizio sull'anomalia che e' evidente e sotto gli occhi. Il Molise è fallito dopo dieci anni di gestione del centrodestra. Il mio rammarico e' di non poter mettermi a disposizione in prima persona per la mia regione, che andra' a votare a ottobre. I mercati ci chiedono tagli agli sprechi e massa critica. Abruzzo e Molise, da sole, hanno vita dura".
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