"Rifondazione Comunista contraria, l'Italia dei Valori si è appena spaccata sul tema, nel Partito Democratico aumentano distingui e mugugni, potremmo fermarci quì e dire che questa maggioranza non 'esiste' neanche sull'ordinanza del sindaco sullo stop alla musica nei locali! Ma a noi interessa Vasto caro sindaco, lasciala vivere, crescere, respirare, divertirsi, lasciale la speranza di un futuro che merita nonostante i tuoi goffi tentativi di privarla anche di questo, è ciò che ti chiedono i Vastesi a gran voce, se non ti fosse ancora chiaro!" Il commento, relativo all'ormai arcinota ordinanza '24.30', è di Valerio Ruggieri, coordinatore cittadino di Progetto per Vasto. E si moltiplicano, sulla questione, gli interventi ed i giudizi in merito. Per Francescopaolo D'Adamo, coordinatore cittadino di Alleanza per Vasto che prende spunto da un messaggio apparso sulla pagina Facebook del sindaco nel quale si dà appuntamento a settembre per eventuali "conversazioni, suggerimenti o segnalazioni", il primo cittadino e i partiti "che in campagna elettorale erano troppo intenti a riempirsi la bocca di promesse, dovevano essere pronti ad affrontare 'problematiche' vecchie, di cui si parlava da tempo e invece hanno pensato ad altro. L’argomento affrontato nell’ordinanza '24.30' era stato oggetto di polemiche già negli anni passati. Come mai è stata partorita una ordinanza come questa? Ci si esaltava dicendo che erano state rilasciate 'tante' nuove licenze, non sapeva qual’era la richiesta di mercato e quello che si sarebbe verificato? Il capitano non abbandona la nave che affonda. La abbandonano i topi. Signor sindaco, si comporti da uomo". Per Riccardo Alinovi, ex vice presidente del Consiglio comunale, il provvedimento sulla musica è un "suicidio politico" e che "fa male alla città. Questo secondo mandato amministrativo - rimarca - è iniziato davvero male per Lapenna e compagni".