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Figlie della Croce, Del Prete: 'Coinvolgere al massimo livello le istituzioni'

L'esponente di ApI interviene sulla spinosa questione

a cura della redazione
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Nicola Del Prete, capogruppo di Alleanza per l’Italia in Consiglio comunale a Vasto, interviene sulla questione della scuola dell'Istituto delle Figlie della Croce a rischio e manifesta la volontà di coinvolgere per un possibile 'salvataggio' le massime istituzioni politiche e amministrative del territorio. “E’ del tutto evidente - scrive in una nota - che per la nostra città, per l’intero territorio Vastese, ma anche per la stessa scuola parificata e per le tante famiglie che credono nella scelta di affidare la prima educazione dei figli ad una istituzione nata e sviluppatasi per fornire ai nostri figli una educazione cattolica, sarebbe una perdita di incalcolabile valore umano, didattico e culturale. Per non parlare delle gravi conseguenze che, inevitabilmente, si ripercuoterebbero sugli alunni che frequentano le prime quattro classi della elementare e sui loro genitori, alle prese con scelte difficili a causa della chiusura della scuola in cui hanno avviato la formazione dei propri bambini. Ripercussioni gravi ed inevitabili per il corpo docente, per i tanti collaboratori e collaboratrici che garantiscono giornalmente la funzionalità didattica, della refezione e del dopo scuola, per non parlare della crisi di identità culturale cui precipiterebbe la nostra città, alle prese con una costante perdita di servizi che ne minano la credibilità". Oggi sono circa duecento i bimbi che frequentano la scuola dell’infanzia e le elementari, una trentina circa i collaboratori a vario titolo. "Non c’è da fare politica in una vicenda così grande e grave per il nostro tessuto sociale – prosegue Del Prete – si tratta di verificare, fino in fondo e con la massima urgenza, se vi sono le condizioni per cui è possibile scongiurare tale drastica e drammatica decisione. Personalmente, padre di due figlie che hanno frequentato l’Istituto Figlie della Croce (la seconda frequenterà il prossimo anno la quinta classe), profonderò le mie energie a che il problema venga conosciuto, dibattuto e magari risolto nella sedi istituzionali più appropriate. La crisi delle scuole parificate cattoliche è un problema che sta esplodendo se non si corre ai ripari. La Regione ed anche i Comuni sono chiamati ad un profondo senso di responsabilità verso chi crede in questo tipo di istituzione scolastica. Fin da oggi annuncio che invierò questa comunicazione, con allegate notizie storiche e più dettagliate circa la vita dell’Istituto Figlie della Croce di Vasto, all’abruzzese Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Mariastella Gelmini, al sottosegretario (Famiglia, Droga, Servizio civile) Carlo Giovanardi, al presidente della Camera Gianfranco Fini, ai leader politici Casini, Rutelli, Bersani e Di Pietro, al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi ed ai consiglieri di questo territorio, Tagliente, Prospero, Argirò, Menna e Palomba, al presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, al sindaco di Vasto Luciano Lapenna. A quest’ultimo ed al presidente del Consiglio comunale chiederò l’inserimento all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale di questo argomento perché tutti i consiglieri comunali affrontino, in maniera costruttiva ed impegnata, una problematica che li investe direttamente. Di queste iniziative, renderò partecipe La Congregazione delle Figlie della Croce, nata nel 1807 in Francia, nella diocesi di Poitiers e diffusasi per il mondo già nella metà dell’800. Diceva S. Andrea Uberto, 'Il dono fatto da Dio ai nostri Fondatori non è nostra proprietà, ma nostra eredità. Noi vogliamo accoglierlo e trasmetterlo con una fedeltà viva e illuminata'. Ecco, facciamo in modo che questa eredità, in questo caso la Scuola parificata cattolica delle Figlie della Croce di Vasto, non venga alienata. Per verificare le condizioni di un prosieguo della sua azione didattico-formativa dobbiamo tutti ritenerci corresponsabili, dalle massime istituzioni, alle famiglie, alle forze sociali ed imprenditoriali di questo territorio. L’intento del sottoscritto è di aprire una discussione che porti ad una soluzione vera, capace di salvare una Scuola che ha rappresentato e continua a rappresentare per migliaia di famiglie un riferimento certo ed imprescindibile nella formazione dei propri figli".
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