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Termovalorizzatore a Valle Cena di Cupello? Si mobilita il 'fronte del no'

Al sindaco Pollutri chiesto un ripensamento. D'Adamo (ApV): 'Perché silenti Lapenna e Marchese?'

a cura della redazione
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Il rilancio della candidatura di Cupello, con l'impianto Civeta di Valle Cena quale sede di uno dei possibili termovalorizzatori in Abruzzo, mobilita il 'fronte del no' che già in precedenza si era espresso manifestando contrarietà al progetto. A Vasto, tra gli altri, si sono pronunciati pubblicamente contro Stefano Moretti (Fli) e Antonino Spinnato (Costituente Ecologista). Ora si registra una nota in merito delle associazioni Arci della provincia di Chieti e WWF Zona Frentana e Costa Teatina. "L'incenerimento dei rifiuti - si legge in una nota congiunta dei due sodalizi - è una tecnologia obsoleta, dannosa per la salute e fortemente inquinante, in quanto emette numerosi composti nocivi in atmosfera come diossine, metalli pesanti, polveri sottili, IPA, ossidi di azoto e zolfo. Oltre alla sua pericolosità, che nessun filtro o sistema di abbattimento può del tutto eliminare, necessita di un apporto di Rsu (rifiuti indifferenziati) costante, cosa che contrasta fortemente con la direzione indicata sia dallo stesso Piano Regionale dei Rifiuti che dalle normative nazionali ed europee. Queste, infatti, promuovono la riduzione a monte dei rifiuti e l’implementazione della raccolta differenziata, processi che vanno verso la graduale diminuzione del volume da conferire in discarica. Per cui l’inceneritore non rappresenta una soluzione a lungo termine delle problematiche della gestione del ciclo dei rifiuti in Abruzzo. Altre devono essere le strade da intraprendere, come quella di spingere sulla raccolta 'porta a porta', dato che in Abruzzo le percentuali di raccolta differenziata sono molto lontane dalle quelle previste dalla legge (65% entro il 2012). Inoltre, visto che i Comuni 'virtuosi' che recuperano l’umido lamentano la carenza di impianti di compostaggio in regione, i soldi per gli inceneritori devono essere usati piuttosto per potenziare quelli già esistenti e farne di nuovi". Fari puntati, poi, sul Civeta. "L'impianto del Consorzio, nelle intenzioni di chi lo progettò, doveva puntare soprattutto sul compostaggio dei rifiuti organici, ma le annose criticità che lo accompagnano non hanno consentito di ottenere un compost con gli alti standard di qualità che si era prefisso. Auspichiamo che vengano fatte tutte le modifiche e le migliorie necessarie affinchè il suo prodotto possa rientrare nel marchio di qualità creato dalla Regione Abruzzo 'Compost Abruzzo'. Chiediamo quindi al sindaco di Cupello Angelo Pollutri, e ai tutti gli amministratori degli Enti Locali, di abbandonare il progetto di costruzione degli inceneritori e di puntare al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge della raccolta differenziata e sul compostaggio, senza mai perdere di vista la sostenibilità ambientale e la tutela della salute". Sottolinea il silenzio dei sindaci di Vasto e San Salvo sulla questione il coordinatore cittadino di Alleanza per Vasto, Francescopaolo D'Adamo. "E' di tutta evidenza - sottolinea D'Adamo - che chi si è occupato fino ad oggi di rifiuti non è stato capace di risolvere i problemi. I danni li stiamo pagando in bolletta, e di tutto ciò non si vede la fine. Allora evidentemente per affrontare problemi complessi, ci vuole gente diversa e più capace, perché l'idea che le soluzioni possano venire da chi i problemi non ha saputo affrontarli, è inquietante. Registriamo - aggiunge - il silenzio imbarazzato di amministratori e forze politiche: tace il sindaco di Vasto, tace il sindaco di San Salvo. Tacciono come se non fossimo di fronte ad un atto, o come se la cosa non li riguardasse. Noi non sappiamo il perchè ma tacciono. E così abbiamo un'ulteriore prova che chi è chiamato ad amministrare Vasto, e le forze politiche di riferimento, sui problemi di Vasto sanno solo tacere".
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