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Rabbia ed amarezza per il lavoro che si perde: a Pescara il malcontento Golden Lady

Riconversione e Val Sinello area di crisi le possibili soluzioni, ma la politica regionale è nel 'mirino'

a cura della redazione
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Bandiere, manifesti e fischietti per portare davanti alle 'stanze dei bottoni' tutta la rabbia e l'amarezza per una vertenza che si trascina ormai da anni ed ancora intricata e senza sbocchi. Lavoratori e lavoratrici della Golden Lady hanno invaso Pescara, negli spazi prossimi alla sede dell’assessorato regionale al Lavoro. Chiedono il riconoscimento dei propri diritti, della loro dignità di persone e lavoratori ed un impegno più stringente ed efficace della politica regionale, definita fin qui "incapace e disinteressata", per riuscire a riconvertire la produzione del sito gissano della Val Sinello nell'obiettivo di riuscire a salvaguardare i posti in bilico. Non sono mancati momenti di tensione tra gli stessi lavoratori (l'80% dei quali donne) quando hanno saputo che all’incontro con i vertici dell’azienda tessile ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali erano presenti solo Nicola Argirò, presidente della Commissione regionale Attività produttive ed il consigliere dell’Udc Antonio Menna, ma erano assenti sia l'assessore al Lavoro Paolo Gatti che il presidente della Regione Gianni Chiodi. Dal vertice è emersa la volontà dell’azienda di portare avanti la chiusura, in fase ormai avanzata e prevista, ufficialmente, per il 18 novembre, e la concessione di una agenzia specializzata nella riconversione e nel ricollocamento dei siti produttivi dismessi. Dalla politica regionale la volontà di riconoscere la zona della Val Sinello come area di crisi. Tra i presenti a Pescara, con i lavoratori, il sindaco di Cupello Angelo Pollutri. "Poco possono i sindaci del territorio contro la volontà dell’azienda di trasferire le proprie produzioni in altri siti produttivi di altre nazioni - commenta Pollutri - ma certamente i sindaci e la politica a tutti i livelli devono necessariamente intervenire per mettere in campo scelte e soluzioni che possano alleviare questo particolare momento di difficoltà di tutta l’area della Val Sinello. Nello specifico occorre mettere subito in cantiere l’individuazione di un'area di crisi produttiva nella Val Sinello e per quello che concerne la Golden Lady sostenere fortemente l’ipotesi di trasformazione del sito in difficoltà in altre attività produttive, ovvero sostenere l’ipotesi proposta e portata avanti dai sindacati, come la possibilità di produrre elementi nel settore fotovoltaico. In questo particolare momento occorre solidarizzare con tutte le Istituzioni competenti, Regioni e Province per evitare un evento drammatico e negativo quale potrebbe essere la fine dell’attività lavorativa di tante lavoratrici e tanti lavoratori del Vastese, laddove la percentuale di disoccupazione femminile mostra già dati allarmanti. In buona sostanza - conclude - occorre come non mai un grande lavoro di squadra fatto di trasversalità politica e istituzionale, evitando sterili rimbalzi di accuse e polemiche assumendosi le proprie responsabilità". Paolo Palomba, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, pure lui alla manifestazione odierna, sollecita un'"attenzione nazionale" sulla vicenda Golden Lady. "La vertenza approderà in Parlamento, perché i lavoratori di Gissi e del Vastese hanno bisogno di risposte certe, non del solito politichese e delle dichiarazioni di facciata. La solidarietà dei politici, in questi casi, è scontata, quasi demagogica. Ma i lavoratori hanno bisogno di fatti, di concretezza, non di sbandierata solidarietà che è solo aria fritta. Per questo mi sono attivato direttamente contattando il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, affinché la vertenza della Golden Lady approdi, in breve tempo, in Parlamento. L'onorevole Zipponi dell'Idv mi ha rassicurato in merito e già nei prossimi giorni ufficializzerà un'interrogazione parlamentare. Parallelamente mi farò portavoce delle istanze dei lavoratori in Regione. Ho già predisposto una interrogazione urgente che presenterò a Chiodi per capire, al di là delle dichiarazioni di facciata, come la Regione Abruzzo intende muoversi per risolvere la delicata vertenza che interessa centinaia di lavoratori di Gissi e dei centri limitrofi".
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