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Vasto al voto: spazio ai sette candidati alla carica di sindaco

Ultima 'tranche' con Menna, Desiati, Della Porta e Gallo

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Dopo la prima 'tranche' di ieri, con spazio ai candidati Luciano Lapenna (centrosinistra), Incoronata Ronzitti (Udeur) e Nicola Del Prete (Nuovo Polo per Vasto), che vi riproponiamo nel link sottostante, concludiamo questa 'finestra' sugli aspiranti sindaci di Vasto con Ivo Menna (lista civica La Nuova Terra), Massimo Desiati (Progetto per Vasto), Mario Della Porta (centrodestra) e Marco Gallo (Movimento 5 Stelle) con servizi a cura di Paola Cerella. IVO MENNA - In città lo conoscono un po' tutti: è l'ambientalista Ivo Menna, che scende ora in campo come candidato sindaco sostenuto dalla lista «La Nuova Terra». Alla domanda «Perché si è candidato?», Menna risponde: «Perché la politica locale non ha mai affrontato temi fondamentali come salute, ambiente e diritti. Quella che mi sostiene è una lista civico-politica che mette finalmente al centro la cosa pubblica». Salute, ambiente e diritti dei cittadini sono, dunque, le priorità del programma di Menna, che tiene a precisare di aver candidato nella sua lista «ben 7 donne di diversa nazionalità, perché quello della multiculturalità è un altro tema fondamentale». Ma a quale elettorato si rivolge? «A chiunque voglia liberarsi della partitocrazia - sottolinea -, rappresentata da un ceto politico completamente estraneo alle urgenti necessità che si stanno manifestando, soprattutto sociali e ambientali». Ivo Menna parla di emergenze ambientali anche a Vasto, «dove oggi sono troppi gli elementi inquinanti, dove restano irrisolti i problemi amianto e antenne». Menna propone il blocco totale della cementificazione, «che vuol dire anche mettersi al riparo da infiltrazioni mafiose, sempre legate all'ingresso di capitali oscuri». Per rilanciare economicamente il territorio, il candidato sindaco de «La Nuova Terra» pensa al risanamento dell'esistente. «Innanzitutto - dice - occorre rimettere al centro la parte storica di Vasto con le attività lavorative che stanno scomparendo. Penso, ad esempio, a fabbri e artigiani specializzati. Il che ricreerebbe anche un tessuto umano, mentre oggi Vasto vive di redditi di fabbriche che stanno chiudendo i battenti, perché il modello industriale è fallito». Secondo Menna, i vastesi dovrebbero votarlo in quanto «da sempre oppositore di un regime che ha deturpato ambiente e salute». MASSIMO DESIATI - Una lunga esperienza politico-amministrativa alle spalle e oggi la decisione di candidarsi «per essere utile alla città». Massimo Desiati, punta alla carica di sindaco con il sostegno di Progetto per Vasto e di Unione Italiana-Mpa Abruzzo e con un programma che «è uno strumento di politica amministrativa con cui vengono operate le scelte nel rispetto delle vocazioni del territorio». Desiati si rivolge a tutti i vastesi d'origine e acquisiti negli anni, con particolare interesse alle «intelligenze giovani», che devono poter «contribuire alla crescita della nostra comunità». A loro propone un programma che pone come priorità «lo sviluppo economico in chiave turistica e del terziario, il benessere sociale nei termini della sicurezza, dell'attenzione alle persone, dell'associazionismo sociale e d'impresa, della cultura nel senso dell'elevazione civile della comunità». Spazio anche all'edificazione di una cittadella dello sport, di un polo fieristico e di un'area spettacoli. L'assenza di una classe politico-amministrativa in grado di guidare la città rappresenta, per Desiati, la vera emergenza di Vasto. Sul rischio di infiltrazioni mafiose in città, il leader di Progetto per Vasto precisa: «Non credo si possa parlare di mafia, piuttosto di delinquenza che può sfociare nella criminalità vera. Occorre, in ogni caso, governare lo sviluppo, perché la debolezza politica, istituzionale e la caratura degli amministratori non crei maglie larghe che permettano infiltrazioni mafiose». Per rilanciare economicamente il territorio, Desiati pensa a strumenti quali il project financing. «Società miste e/o partecipate dalle Amministrazioni comunali - dice - che rappresentano strumenti tipici per il conseguimento di finalità pubbliche in modo efficace». Perché i vastesi dovrebbero scegliere Desiati sindaco? «Perché - risponde - faccio parte della comunità vastese da molte generazioni, conosco il territorio di Vasto in modo capillare e sono pronto a dedicarmi, a tempo pieno, all'amministrazione della città, con forza ed entusiasmo. Ho scelto di restare a vivere e lavorare a Vasto e oggi, a 54 anni, ho la maturità e le esperienze giuste. Posso contare su un programma amministrativo vero, fatto con metodo, rispettoso delle vocazioni della città, in una strategia di modernizzazione. Ho una squadra di candidati motivati, esperti nelle proprie attività di lavoro, persone che, con passione e non per interessi personali, sono pronte a rappresentare la nuova classe amministrativa di Vasto». MARIO DELLA PORTA - «Ho capito che il mio contributo può essere utile a Vasto. Ritengo di avere ancora qualcosa da dare agli altri. Di certo, se dovessi diventare primo cittadino, non percepirò neppure un euro del compenso da sindaco. Destinerò quella somma in beneficenza secondo le necessità della città e secondo il mio orientamento cattolico». Lo dice Mario Della Porta, ex presidente del Tribunale di Vasto e della Corte d'Appello dell'Aquila, il candidato prescelto da Pdl, Udc, Vasto futura-Rialzati Abruzzo e Giovani Vasto. Tra le priorità del suo programma amministrativo, Della Porta pone, in primis, la necessità di «rimettere in ordine e in movimento la città, che vive una situazione di degrado e, oltretutto, ha bisogno di riacquistare la sua vivibilità e visibilità». Il candidato sindaco si rivolge a quanti ritengono sia necessario «assicurare all'azione amministrativa assoluta legalità e trasparenza» e precisa che Vasto ha anche un problema sicurezza da affrontare e risolvere. «Abbiamo forze dell'ordine efficaci - afferma Della Porta -, ma bisogna controllare meglio il territorio, dove a farla da padrona è stata un'urbanizzazione disordinata, con insediamenti senza strade né fogne. Va poi detto che a Vasto ci sono circa 3.500 appartamenti invenduti e delle due è una: o c'è qualcuno che ha dei soldi da buttare o qui arrivano capitali sporchi. Il rischio di infiltrazioni mafiose in città è reale, perché è legato al denaro sporco dell'edilizia. Abbiamo due regioni, la Puglia e la Campania, da dove preme la malavita organizzata». Per rilanciare economicamente il territorio, Della Porta punta, in particolare, su turismo e infrastrutture: «La realizzazione di un collegamento pedonale, mediante scale mobili e tappeti rullanti, tra il centro città e la Marina - dice - sarà uno dei primi progetti che realizzeremo». MARCO GALLO - «Mi sono candidato perché sentivo il bisogno di dare una scossa al modo di fare politica a Vasto. E' inutile rimanere passivi e fare chiacchiere da bar. Per cambiare le cose bisogna buttarsi in prima persona». Lo dice il più giovane degli aspiranti sindaci in competizione a Vasto, il 25enne Marco Gallo, schierato in campo dal Movimento 5 Stelle, che fa capo al progetto di Beppe Grillo, «un gruppo - precisa - formato da persone con tanta voglia di fare e competenze, da cittadini liberi con idee e non ideologie». «La trasparenza, quella vera - afferma Gallo -, è la priorità in assoluto del nostro programma, che contempla anche: streaming del Consiglio comunale, eleggibilità di due mandati in carica politica, abbattimento della casta, promozione dell'innovazione del sistema produttivo e attrattività del territorio di Vasto, con una città viva tutto l'anno. E poi stop all'erosione del territorio, acqua pubblica e rilancio delle scuole professionali con indirizzo edilizia, turismo ed energie rinnovabili». Il Movimento 5 Stelle si rivolge, in particolare, ai giovani, sempre più privati del loro futuro, e ai non votanti, che potranno ora scegliere «la forza delle idee del Movimento». Secondo Marco Gallo, a Vasto «c'è sicuramente un problema sicurezza, che va affrontato e risolto», così come vanno affrontate la mancanza di lavoro e l'emergenza relativa allo «scempio urbanistico di cui Vasto è stata vittima negli ultimi 30 anni». Il candidato sindaco non sottovaluta il rischio di infiltrazioni mafiose in città, soprattutto in campo edilizio, «terreno preferito della malavita organizzata», ma ritiene anche che non bisogna lanciare «allarmi inutili al momento». Scegliere il Movimento 5 Stelle significa, per Gallo, «dire basta alla demenzialità ed alla cecità amministrativa di cui siamo ormai siano vittime» e tornare a porre «il cittadino al centro di tutto».
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