Venti giorni fa abbiamo raccontato l'incredibile storia di Enza Armando, la signora 45enne con gravi problemi di mobilità, riconosciuta invalida al 100%, che da cinque anni è "prigioniera" in casa perché nel palazzo dove vive, in corso Europa, non c'è l'ascensore.
Per meglio dire, l'ascensore, dopo una lunga battaglia portata avanti da Enza, è arrivato, ma continua a giacere da 45 giorni non installato sotto il palazzo.
«Mi sento presa in giro, una che non serve a niente e a nessuno - grida il suo dolore Enza che, nei giorni scorsi, ha anche trovato il coraggio di candidarsi a consigliere comunale proprio per essere la voce delle persone più deboli -. Pensavo che la mia discesa in campo, mettendoci la mia faccia, potesse servire a qualcosa. Non ce la faccio più, sono dilaniata dai dolori e non posso nemmeno andare in ospedale a farmi controllare. Più che i dolori fisici, però, è l'indifferenza della gente a distruggermi. Cosa devo fare per far capire che esisto? Voglio cominciare uno sciopero della fame per arrivare a vedere installato l'ascensore "della libertà" che, per ora, è un ascensore “fantasma”: giace abbandonato sotto casa, ma nessuno sembra farci caso».