Prosegue il lavoro della Costituente “Vogliamo il Parco”, rete di associazioni, cittadini, amministratori, agricoltori, sindacati, cantine, operatori turistici, nata per affiancare e accelerare il processo istitutivo del Parco Nazionale della Costa Teatina.
"La proposta di perimetrazione, redatta dal comitato scientifico della Costituente - si legge in una nota -, ha già creato sinergie ed interessi. Si sono mostrati, infatti, disponibili ad una collaborazione i sindaci di Fossacesia, Rocca San Giovanni e Torino di Sangro, mentre ad Ortona il primo cittadino è risultato assente all’incontro. In queste settimane proseguirà la presentazione negli altri centri urbani compresi nel Parco". Altro passo quello di richiedere, all'assessore regionale Mauro Febbo, di essere invitati a partecipare al tavolo di concertazione, istituito a livello di Regione Abruzzo, "prassi vitale per un processo costruttivo e democratico, anche in virtù del grande lavoro svolto proprio dal comitato scientifico sulla perimetrazione e sullo studio delle valenze botaniche faunistiche, geologiche e storiche presenti nell’area in esame. La tutela e la conservazione - dicono ancora i componenti della Costituente, coordinata dal vastese Lino Salvatorelli, responsabile dell'Arci - si configurano sempre più come concetti di reale valorizzazione del territorio e di moderna prospettiva, particolarmente in luoghi dove la pianificazione non è il risultato di attente valutazioni, ma segue semplicemente gli assi viari e vede quindi convivere forzatamente zone residenziali, industriali, agricole e artigianali. La nascita di comitati spontanei di cittadini contro industrie considerate insalubri, a cui stiamo assistendo negli ultimi anni in vari Comuni, è la testimonianza diretta di questa difficile convivenza. L’esistenza del Parco metterebbe finalmente un freno alla gestione selvaggia del territorio, attraverso una pianificazione basata sulle peculiarità e le risorse realmente presenti e non su interessi ed esigenze di pochi soggetti. Chiunque voglia svilire questa grande occasione di sviluppo, privilegiando i piccoli vantaggi personali a danno del bene collettivo, va contro la volontà del popolo abruzzese, che è ormai maturo per fare il salto di qualità verso un modello di gestione territoriale veramente sostenibile e all’avanguardia".
E perdere i finanziamenti previsti dall'art. 7 della legge quadro sui Parchi, o la reazione a catena propulsiva per tutti i settori che ruotano intorno al vitalissimo e attivissimo turismo natura, concludono alla Costituente, sarebbe "puro suicidio".