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Benedette dal vescovo le campane per la nuova chiesa di Santa Maria del Sabato Santo

Cerimonia sentita per la comunità

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In una cerimonia breve e suggestiva, il vescovo Bruno Forte ha benedetto le tre campane in bronzo che verranno collocate sul campanile della nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria del Sabato Santo. Un avvenimento importante per tutta la comunità parrocchiale, che ha risposto in massa all’appello del parroco don Massimo D’Angelo, occupando ogni angolo della chiesa e della sacrestia per poter assistere alla cerimonia. “Molti si potrebbero chiedere il perché abbiamo voluto le campane piuttosto che usare il disco, come si usa oggi in quasi tutte le chiese moderne, e risparmiare così soldi da destinare ai poveri - ha detto ai fedeli don Massimo -. Le campane vogliono essere il desiderio di poter arrivare con un suono non meccanico al cuore di tanti, anche a coloro che il suono di queste campane disturba. I poveri e i bisognosi sono sempre nei nostri pensieri e le opere di carità le facciamo attraverso la realizzazione di un centro di ascolto, del banco alimentare; inoltre, ci saranno due-quattro posti letto per ospitare chi ha bisogno”. Anche mons. Bruno Forte ha ricordato che “aver fatto le campane è un atto di fede, un atto d’amore. La campana non è il superfluo, ma vuol dire puntare sull’essenziale”. E il suono delle campane, come scritto sulle stesse, dovrà essere “inno di tutti”, “richiamo al Signore” e “vibrazione d’amore”. La campana grande è dedicata a Santa Maria del Sabato Santo, Madre della Speranza; sul retro è riportato lo stemma di Papa Benedetto XVI e sono ricordati anche il parroco don Massimo D’Angelo e il parroco emerito Don Tommaso Di Stefano; pesa 520 kg. e la nota è un sol. La campana media è dedicata a San Michele ed è stata fusa a devozione dell’Associazione Famiglia San Michele e dei fedeli; sul retro è presente lo stemma del vescovo Bruno Forte; pesa 280 kg. e la nota è un si. La campana piccola è dedicata a Sant’Antonio Abate a devozione del Comitato Festa Sant’Antonio Abate; sul retro è presente lo stemma di Papa Giovanni Paolo II, in ricordo della benedizione della lapide avvenuta nel 1983 per la costruzione della nuova chiesa, che doveva nascere nella parte alta di Vasto, ma poi le cose sono andate diversamente; la nota è un re. “In questo momento di crisi - ha sottolineato ancora il parroco - c’è stata tanta generosità da parte della gente: fino ad ora abbiamo raccolto cinquecentomila euro, non so neanche io come abbiamo fatto, abbiamo anche acceso un mutuo, ma non basta, e vi invito ancora a dare delle piccole gocce, che ci permetteranno di portare a termine quest’opera”.
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