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Palomba, proposte per l'Alto Vastese

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Dopo il rinnovo del direttivo circoscrizionale nel corso dell'ultimo congresso di partito svoltosi nei giorni scorsi, l'Italia dei Valori, dimostrando una certa vivacità politica, esordisce con alcune proposte per il rilancio dell'Alto Vastese. Paolo Palomba e Francesco Romanelli, rispettivamente coordinatori di San Salvo e Vasto, affrontano le problematiche che interessano il comprensorio montano, con alcune proposte concrete per cercare di invertire il trend negativo di spopolamento e progressivo impoverimento della zona, ''perché l'Alto Vastese'' - dice Palomba - ''non può essere solo un serbatoio di voti''. Puntare sul turismo verde, ecco la prima proposta, predisponendo dei finanziamenti per sviluppare sul territorio una rete di bed-and-breakfast, trasformando l'ambiente in risorsa economica e turistica. Una qualsiasi casa di campagna può diventare, con un modesto impegno economico, un'accogliente struttura ricettiva in grado di offrire ospitalità per la notte e una colazione al mattino. ''Tante persone, se aiutate da incentivi pubblici, potrebbero essere interessate a trasformare la propria abitazione in un B&B'' - ne è convinto Romanelli. Un'altra proposta è quella di dare un sostegno economico alle coppie giovani, concretamente pagando con soldi pubblici metà dell'affitto di locazione a chi decide di formare famiglia e rimanere nei paesi di origine senza trasferirsi lungo la costa. ''I giovani sono una risorsa'' - continua Palomba ''dobbiamo evitare che vadano tutti via dai propri paesi''. Inoltre, in questo modo, si rilancerebbe anche il mercato immobiliare che, secondo Romanelli, potrebbe rappresentare un ''volano virtuoso'' per la zona. Le giovani coppie, rimanendo ad abitare nei centri montani con metà dell'affitto pagato dall'amministrazione regionale, potrebbero poi lavorare nelle aree artigianali da insediare lungo la fondovalle, ed è questa l'altra proposta. Per finire, la necessaria riduzione delle aliquote per il gas da riscaldamento, ''perché non è giusto che in montagna, dove l'inverno dura sei mesi all'anno,'' - conclude Palomba - ''si paghi per il riscaldamento come nelle città sulla costa''
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