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Minacce e persecuzioni all'ex compagna, scatta la denuncia per stalking

Vittima una 40enne vastese. Polizia in azione

a cura della redazione
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Ingiuria, violenza privata, minaccia, atti persecutori ed estorsione. Con queste accuse gli agenti del Commissariato di Polizia di Vasto hanno denunciato G.G., 66 anni di origini napoletane, che aveva attuato una serie di persecuzioni nei confronti della ex convivente, una 42enne di Vasto. Un incubo che durava da anni e che ha avuto inizio nel periodo della separazione, attraverso pedinamenti, molestie, anche con continue e assillanti telefonate e, in qualche circostanza, con minacce di morte. La donna aveva deciso di lasciare il compagno a causa della sua aggressività e delle continue umiliazioni a cui sottoposta, ma l’uomo, “ossessionato”, non si era rassegnato alla fine della loro relazione sentimentale e aveva iniziato a perseguitarla. Le ripeteva che uno come lui, con innumerevoli precedenti penali, nonché con diversi anni di carcere alle spalle, non aveva niente da perdere. Inizialmente, ricostruisce i fatti il dirigente e vice questore Cesare Ciammaichella, l'uomo aveva messo in atto veri e propri gesti folli, tagliandosi le braccia con un pezzo di vetro, tentando di impiccarsi con una corda nell’abitazione della donna e in un altro episodio ingoiando candeggina. Tutto questo per convincere la malcapitata a riallacciare la loro relazione. A distanza di qualche anno dalla separazione, la vittima aveva deciso di rifarsi una vita, nonostante le continue vessazioni da parte dell’ex compagno. Da quel momento erano arrivate anche richieste di denaro che l’uomo pretendeva dalla donna. Il prezzo da pagare per essere lasciata in pace. Inizialmente aveva richiesto 5.000 euro, poi 10.000 per arrivare addirittura a 15.000. La scorsa estate aveva pedinato la vittima fino all’abitazione del nuovo compagno di lei urlando ingiurie e minacce nei confronti di entrambi. La malcapitata, ormai esasperata dalla situazione, decideva di consegnare al suo persecutore la somma di 4.000 euro insieme ad alcuni oggetti, tra cui una macchina fotografica digitale, con la speranza di essere lasciata libera di vivere la propria vita. Ma l'uomo non ha desistito, inducendo la vittima a farsi coraggio e a sporgere denuncia, anche perché afflitta da un perdurante stato d'ansia. L’uomo è stato così denunciato e se dovesse insistere corre il rischio di essere punito con l'arresto e la reclusione da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 4 anni.
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