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Piano di recupero del centro storico, la posizione dell'associazione Porta Nuova

Intervento del presidente Michele Celenza

a cura della redazione
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L'associazione civica 'Porta Nuova' interviene con un documento del presidente Michele Celenza sul Piano Particolareggiato di Recupero del centro storico di Vasto che figura tra i punti all'ordine della seduta di domani del Consiglio comunale. Celenza sottolinea innanzitutto la 'poca attenzione' che ha accompagnato fase preparatoria e decisoria dello strumento. "Sebbene la relazione di presentazione dichiari nel modo più enfatico 'indispensabile quanto irrinunciabile' la partecipazione diretta dei cittadini - scrive Celenza - il Piano non è stato neppure pubblicato sul sito del Comune: per procurarselo occorreva essere amici, o amici degli amici, di qualcuno; non è stato discusso se non fugacemente in qualche rara adunanza cittadina; e ancor meno è stato discusso con i diretti interessati, gli abitanti del centro storico". Diversi i rilievi che l'associazione esprimerà, a norma di legge, attraverso osservazioni. Qualche aspetto viene già trattato. "Prima di tutto il metodo, che non si può chiamare scientifico, in quanto nel Piano mancano: le fonti (indicate talora solo sommariamente); la bibliografia; le analisi autoptiche e/o di laboratorio delle murature e degli intonaci; i rilievi planivolumetrici delle singole unità abitative; la planimetria delle infrastutture a rete; la carta archeologica. Non viene rispettato, se non in minina parte, quanto richiesto dal bando del 18.09.2007, il quale a sua volta fa riferimento alla L.R. 18/1983. Si riprende, per la zona di piazzale Histonium, ma senza citarlo, un Piano di Recupero di iniziativa privata depositato agli atti del Comune; quest’ultimo però teneva conto anche delle preesistenze archeologiche nell’intera area.Un’attenta lettura del suddetto piano di iniziativa privata avrebbe consentito altresì di cogliere un altro aspetto non secondario: gli edifici di piazzale Histonium oggetto dell’intervento sono sottoposti a vincolo indiretto ai sensi del Dlgs 42/2004, e non possono essere modificati né nella forma né nel volume. Ciò che invece è previsto nel Piano comunale. Infine la proposta di trasformare il mercato coperto di Santa Chiara in un’area residenziale è in contrasto con la stessa analisi socio-urbanistica, peraltro condivisibile, presente nel Piano: nel centro storico non c’è bisogno di altre unità abitative, poiché quelle esistenti sono perlopiù vuote o stanno per essere abbandonate. Il mercato coperto deve continuare ad esistere e a svolgere così la sua sperimentata funzione di interscambio tra il centro storico, l’entroterra e la campagna; una funzione centrale in ogni città storica. Anzi, va riqualificato e potenziato". Un'idea, alla fine. "Piuttosto che farlo crescere in altezza, vanno recuperati gli enormi ambienti delle cisterne romane che si trovano nel suo sottosuolo e che, a causa dell’assestamento della terra che le riempie, provocano sovente cedimenti nel manto stradale. Si renderebbe così, probabilmente, un grande servizio alla città".
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