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PERSONALE ASL 'AL COLLASSO', ZAVATTARO: 'SENZA CONFERME l'ASSISTENZA è A RISCHIO'

Scenario preoccupante, ma soluzione possibile per il direttore generale

a cura della redazione
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Uno scenario preoccupante e una soluzione «salvavita» per la situazione del personale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti: è il tema discusso questo pomeriggio all’incontro della direzione aziendale con i sindacati del comparto, che segue di qualche giorno quello con i rappresentanti della dirigenza. Oltre a un’analisi complessiva sulla dotazione organica (5.000 unità al 1° gennaio 2010, passate alle 4.724 di oggi), nel corso della riunione è stato fatto il punto sul rinnovo dei contratti a tempo determinato ancora attivi (245 in tutto, tra cui 49 medici e 97 infermieri), sui quali si agita la scure dei tagli in virtù delle disposizioni della Legge Finanziaria che obbligano a raffreddare tale voce di spesa fissandola a un parametro: il 50% di quella sostenuta nel 2009. Si tratta di un vincolo inderogabile, che si aggiunge a quello del tetto di spesa complessivo per il personale, stabilito a quota 220 milioni di euro per l’anno in corso. Ma non è questo a impensierire i vertici della Asl, che dentro il limite di spesa ci sta agevolmente "in virtù - si legge in una nota - di un’attenta politica di gestione delle risorse umane improntata alla riorganizzazione funzionale delle attività". Il nodo, invece, riguarda i 245 contratti a tempo determinato che andranno a scadenza nel corso dell’anno, che sviluppano una spesa quasi doppia rispetto a quella consentita: il tetto, infatti, è pari a 6,2 milioni di euro, mentre il rinnovo di tutti i contratti la farebbe lievitare fino a circa 10 milioni di euro. E’ questo, dunque, il passaggio critico, che metterebbe a rischio la metà delle assunzioni a tempo determinato e in ginocchio l’attività assistenziale. La drammaticità della situazione è più che chiara al direttore generale della Asl Francesco Zavattaro, che una soluzione l’ha trovata e chiede che venga sostenuta: «Il nostro è un problema di tipo assistenziale e non di conti, perché siamo in regola e perfettamente dentro tutti i limiti di spesa – dice il manager – Questo è un passaggio cruciale, che va evitato a ogni costo, perché il mancato rinnovo di quei contratti ci metterà in ginocchio. Per questo abbiamo adottato una delibera che ci permetterà di non mettere in crisi l’attività e di salvare i posti di lavoro, se sarà autorizzata dalla Regione. Chiediamo la trasformazione di 121 contratti, da tempo determinato a tempo indeterminato, una manovra resa possibile dal fatto che la nostra Azienda ha i conti a posto e si trova addirittura nella condizione paradossale di avere più soldi di quanti ne può spendere. Abbiamo un disperato bisogno di quelle stabilizzazioni, che ci possiamo permettere perché siamo virtuosi, in virtù di una politica di contenimento dei costi che ci offre oggi margini per poter investire sulle risorse umane. La nostra manovra, inoltre, sarebbe doppiamente funzionale, perché molti degli assunti a tempo determinato possiedono i requisiti per la stabilizzazione in quanto vincitori di concorso, e riusciremmo così a salvaguardare assistenza e livelli occupazionali nel pieno rispetto delle regole. Per questo mi auguro che la nostra richiesta abbia tutto il sostegno possibile».
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