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PROCESSO PER LA 'TRUFFA AUTOVELOX': COMITATO 'PRO TRIGNINA' NON AMMESSO COME PARTE CIVILE, un automobilista multato sì

Sedici gli indagati, tra amministratori, avvocati e vigili urbani

a cura della redazione
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Udienza, stamane in Tribunale a Vasto, del processo per la 'truffa degli autovelox' che vede a giudizio sedici persone - tra amministratori comunali, avvocati e vigili urbani di centri del Vastese - accusate a vario titolo di associazione per delinquere, concorso in truffa aggravata, abuso d'ufficio, peculato e violazione dell'art. 97 della Costituzione che impone alla pubblica amministrazione di conformare il proprio operato al principio della imparzialità. Davanti al giudice Annarosa Capuozzo sono comparsi alcuni degli indagati ed i loro difensori. A rappresentare la pubblica accusa il procuratore capo Francesco Prete. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 15 marzo per consentire trascrizionie di verbali ed intercettazioni da parte di un perito. Tra le risultanze odierne quella della mancata ammissione alla costituzione di parte civile del Comitato 'Pro Trignina' presieduto da Antonio Turdò, che negli ultimi anni ha iniziato una vera e propria battaglia contro l'utilizzo indiscriminato e definito 'imboscato' degli autovelox sulla Trignina. Su eccezione dell'avvocato Nicola Artese l'ammissione non è stata riconosciuta in quanto lo stesso Comitato si è costituito quando l'indagine già in corso. Ammesso, invece, un automobilista multato come parte civile.
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