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SPACCATURA NEL PD VASTESE E CONTRAPPOSIZIONI IN ATTO: LA POSIZIONE DI TERESA DI SANTO

Critiche all'indirizzo del sindaco dimissionario Lapenna

a cura della redazione
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Nella spaccatura, ormai certificata, del Pd vastese ecco l'intervento della componente dell'assemblea nazionale del partito, Teresa Di Santo. "Assisto senza troppa meraviglia ma con grandi perplessità ad uno scenario che il nostro sindaco ci presenta alla vigilia delle primarie per la scelta del futuro candidato del Pd. In che senso? Dopo mesi di incertezze, dopo aver sentito mille volte non mi ricandido perché la mia salute non me lo permette, perché quello che guadagno mi consente di condurre una vita molto agiata, perché... tanti sono i motivi che si alternano per arrivare oggi a dire mi candido per forza. Ma mi candido non alle primarie ma come sindaco di Vasto, nel modo più terribile, ossia mettendo da parte regole e persone e delegittimando ancora una volta il partito. Caro Luciano, questo modo di fare politica, alzando i toni e sbattendo i pugni perché qualcuno, ma non uno qualsiasi, ha deciso che è arrivato il momento di confrontarsi, non è affatto democratico. Non è stata democratica cinque anni fa, l'imposizione da parte tua dell'assessore Suriani delegittimando il partito che aveva scelto come assessore e a maggioranza il consigliere Antonio Di Santo. Ma anche in quel caso il partito aveva osato scegliere in modo diverso dalle tue indicazioni. E' vero, il tradimento non è facile da digerire, la parola data non è facile da dimenticare, eppure in quel caso specifico hai dimenticato il partito e le promesse fatte in virtù di una scelta fatta per il bene del partito. Il tempo non porta via né i tradimenti né le mancate promesse ma il partito oggi ti ha chiesto in modo democratico un confronto al quale non è possibile sottrarsi se è vera la tua lealtà verso questo partito e verso la città. Il comportamento di alcuni consiglieri che hanno disertato il Consiglio comunale, fatta eccezione del consigliere Di Santo che non era presente perché fuori sede, mi lascia ancora più perplessa perchè dimostra una mancanza di senso di responsabilità. Dov'è la libertà di pensiero? Dov'è la coerenza di quelle persone che fino a ieri hanno criticato modi e metodi del sindaco invocando le primarie a tutti i costi e oggi si ritrovano ad assecondare un comportamento che a me pare assolutamente e per nulla democratico. Voler a tutti i costi apparire vittima mi sembra ingiusto, perché quello che vedo è solo l'artefice di una grande confusione all'interno di questo partito appoggiato e acclamato dai suoi cari e intimi amici di sempre di Sel e Rifondazione".
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