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POLEMICHE INCOMPRENSIBILI E PRIMARIE A VISO APERTO: NUOVO APPELLO DI MOLINO PER 'SUPERARE LA CRISI' DEL PD E DEL CENTROSINISTRA

'Siano i vastesi a decidere'

a cura della redazione
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"Quello che sta succedendo è davvero incomprensibile": torna a parlare delle ultime polemiche e contrapposizioni Domenico Molino, 'azzerato' assessore (assieme agli altri colleghi di giunta) dalla scelta di dimettersi del sindaco Luciano Lapenna e, di fatto, con la sua rinuncia alle primarie e contestuale candidatura di Peppino Forte alle stesse, 'causa scatenante' della grave crisi in atto nel Pd e nel centrosinistra vastese "La mia fedeltà al Partito Democratico e alle sue regole - prosegue - non sono mai messe in discussione né da me né dal gruppo che sostiene Peppino Forte quando non eravamo d’accordo. Il nostro partito ha uno statuto al quale ci siamo attenuti e che prevede uno strumento di partecipazione popolare quale le primarie. Svolgere le primarie nella nostra città a viso aperto, con lealtà, ci permetterà di tornare a coinvolgere molte persone dissociatesi negli ultimi anni e che abbiamo smarrito sull’altare della lealtà al dimissionario sindaco Lapenna. Ora dobbiamo ricongiungerci con il sentimento dei vastesi, con coloro che cinque anni fa ci hanno eletti e che a volte si sono sentiti nella riserva indiana a causa di una scarsa attenzione dei moderati, nonostante rappresentino la stragrande maggioranza dell’elettorato del Partito Democratico di Vasto. Cinque anni fa la lista di Peppino Forte prese circa cinquemila voti cosi come la lista dell’allora Margherita. Un esercito di cittadini vastesi, lo stesso che ci ha chiesto di impegnarci nelle primarie e che ritiene di appartenere al Pd e non ad un partito di estrema sinistra, che non vuole riconsegnare la città alle destre ma ribadire la partecipazione e misurarsi dinanzi alla città sostenendo Forte. Il fine è il bene di Vasto e dobbiamo essere disponibili a lavorare insieme ognuno nel ruolo che gli elettori vorranno affidarci. Non ci sono sotterfugi, né strategie, ci siamo impegnati a sostenere chi vince anche in caso di sconfitta di Forte e solo per la voglia di aprire sempre di più il partito a platee più grandi. La destra decide nelle 'stanze del potere', noi decidiamo con i vastesi: questa è la differenza. Lasciamo che siano loro a giudicare chi è in buona fede e chi no, chi aspira al potere personale o a rendite di posizione, chi tiene al bene di Vasto. Sarebbe davvero incomprensibile per la gente - conclude Molino - se il Partito Democratico rinnegasse se stesso".
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