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L'ACQUA: UN DIRITTO FONDAMENTALE. PAGARLA (AL GIUSTO PREZZO) è UN DOVERE

'I candidati a sindaco esprimessero una chiara posizione sui quesiti referendari'

a cura della redazione
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Questione acqua, tariffazione del servizio e prossima campagna referendaria. Su questi temi incentra l'attenzione un tecnico vastese con la serie di riflessioni che seguono. Le bollette per il pagamento dell'acqua recentemente inviate dalla società pubblica Sasi, che gestisce il servizio idrico dell'Ato 6 chietino, e le imminenti elezioni amministrative nei due Comuni più popolosi compresi in tale Ato, cioè Vasto e Lanciano, danno l'occasione per evidenziare una tematica importante alla quale, però, non sempre si dà adeguato rilievo. L'assemblea delle Nazioni Unite ha riconosciuto che l'acqua potabile è un diritto fondamentale, essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita. Tale assunzione è in contrasto con ogni forma di privatizzazione e di affidamento alle leggi del mercato di un bene essenziale. L'attuale legge 133/2008, la cosiddetta Legge Ronchi, stabilisce che la gestione del servizio idrico venga affidata a soggetti privati o a società miste pubblico/private, all'interno delle quali il privato detenga almeno il 40% delle azioni. La gestione attraverso società per azioni a totale capitale pubblico viene permessa in situazioni eccezionali, previa autorizzazione dell'antitrust. La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua pubblica. La logica vorrebbe che la data del voto referendario coincidesse con quella delle amministrative ma, al momento, non ci sono ancora certezze al riguardo. Sarebbe opportuno che i candidati alla carica di sindaco, però, nel corso dell'imminente campagna elettorale, esprimessero una chiara posizione sui quesiti referendari (favorevole o contrario) e indicassero proposte per il miglioramento del servizio idrico e per un'adeguata tariffazione. L'acqua è un diritto, pagarla (al giusto prezzo) è un dovere.
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