Il Tribunale del Riesame dell'Aquila ha detto 'sì' alla remissione in libertà del notaio Camillo Litterio, agli arresti domiciliari dal 14 ottobre scorso nell'ambito di un'inchiesta di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate per le accuse di peculato, evasione fiscale e sottrazione di beni all'attività esecutiva dello Stato.
I giudici aquilani hanno accolto la richiesta di scarcerazione, presentata dagli avvocati Giovanni Cerella e Giovanni Di Biase dei Fori di Vasto e Pescara.
L'arresto del notaio 72enne, a metà ottobre del 2010, fece non poco scalpore in città . Secondo i militari della Compagnia vastese della Guardia di Finanza, con le indagini coordinate dal Procuratore Capo Francesco Prete, Litterio avrebbe trattenuto somme versategli dai clienti per il pagamento delle imposte su atti notarili e rogiti, per un totale di 1 milione 800mila euro. Somma poi parzialmente corrisposta in questi ultimi mesi. Litterio risulta attualmente sospeso nell'ambito del Coredi (il Consiglio regionale di Disciplina dell'Ordine Notarile), ma a breve potrà tornare alla sua normale attività .