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UN PATTO PER IL LAVORO E SOLUZIONI PER L'AREA INDUSTRIALE DELLA VAL SINELLO: C'è IL RISCHIO 'DESERTIFICAZIONE'

Appello di Pd e Cgil

a cura della redazione
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Puntare l'attenzione sulle realtà produttive in sofferenza della Val Sinello, nell'area industriale di Gissi, dove a rischio numerosi posti di lavori nei diversi comparti presenti. E' quanto chiedono, in particolare a Provincia e istituzioni, il gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico e la segreteria territoriale della Cgil. Mercoledì scorso si è tenuta una riunione della Consulta provinciale dell'Economia e del Lavoro, alla presenza del presidente Enrico Di Giuseppantonio, a Ortona dove analizzate, nel dettaglio, la crisi del locale polo energetico degli idrocarburi ed una rappresentazione dei progetti d’investimento sul territorio. "E' necessario che si continui celermente con questo metodo di verifica delle problematiche legate all’occupazione ed agli investimenti anche nell'area del Val Sinello", chiede il capogruppo Camillo D'Amico che sollecita una prossima assemblea della Consulta proprio a Gissi. Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario provinciale della Cgil Michele Marchioli. Delocalizzazione di alcune produzioni e futuro nebuloso per numerosi lavoratori e rischio di autntica 'desertificazione industriale' le questioni sul tappeto. D'Amico fa soprattutto riferimento alle sofferenze del polo tessile ed ai disagi della manodopeara femminile, Marchioli allarga il tiro anche ad altri comparti produttivi, sopratutto quello metalmeccanico. Il capogruppo del Pd, poi, fa riferimento alla centrale turbogas dell'area. "In questo territorio insiste la turbogas per la quale, onde consentire la piena produzione a regime, c'è in itinere un raddoppio della già esistente linea di alta tensione per il trasporto dell’energia prodotta con un forte impatto visivo e strutturale nel territorio ma con scarsissime ricadute positive sul sistema produttivo complessivo. Resto convinto che questa realtà potrebbe e dovrebbe significare un beneficio per il sistema produttivo del territorio ai fini della fornitura dell’energia a più basso costo concorrendo all’abbattimento di una delle voci più alte sopportate dalle nostre imprese sostanziando sia la permanenza delle realtà oggi esistenti che attrarre nuove iniziative imprenditoriali in un futuro che si spera non lontano".
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