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'UN MINUTO DA DETENUTO' NELLA CELLA SISTEMATA A PALAZZO D'AVALOS: CONSENSI PER L'INIZIATIVA DI 'VOCI DI DENTRO'

Il bilancio degli appuntamenti a Chieti e Vasto

a cura della redazione
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Quattromila visite, tra gli appuntamenti di Chieti e Vasto, ed il libro degli ospiti pieno di riflessioni: numeri e riscontri importanti per l‘iniziativa “Un minuto da detenuto” che dopo la tappa nel capoluogo di provincia è stata ospitata a Vasto, a Palazzo d’Avalos, da venerdì 26 a domenica 28 novembre. Proposta la riproduzione della cella di un carcere, una stanzetta di 6 metri quadrati dove tre persone convivono senza alcuna privacy per 18-20 ore al giorno, in tre letti a castello in ferro, con i materassi di spugna, con un gabinetto separato da una semplice tenda e con lo spioncino sul corridoio. Una sorpresa per tutti, per gli adulti e per i ragazzi. E molti genitori sono anche ritornati con i loro figli per riascoltare e far ascoltare il videomessaggio di un detenuto rivolto proprio ai giovani che si conclude con le seguenti parole: “Cerca di non venirci qui dentro in cella con me, cerca di camminare dritto”. La cella, ancora presente davanti a Palazzo d’Avalos, sarà smontata e portata in carcere a Chieti dove era stata allestita. E sarà subito pronta per la prossima manifestazione di “Un minuto da detenuto”. Il tutto con un obiettivo preciso: quello di affermare con forza che le leggi e le regole vanno rispettate, che la condizione in carcere per chi ha sbagliato deve essere rispettosa della dignità, che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato. L’iniziativa è stata patrocinata dalla Provincia di Chieti, dai Comuni di Chieti e di Vasto, dagli Ordini Forensi delle due città, dal Centro Polivalente Immigrati, con l‘appoggio della Caritas e delle direzioni delle case circondariali di Chieti e Vasto. La cella è stata realizzata dalla ditta ‘Cer’ di Roccamontepiano con allestimenti a cura dei detenuti di Chieti e Vasto che fanno parte della redazione di ‘Voci di Dentro‘ (periodico diretto da Francesco Lo Piccolo) mentre le suppellettili (letti, armadietti, coperte) sono state fornite dalla direzione del carcere di Chieti. L‘associazione ‘Voci di Dentro’ edita un periodico interamente scritto dai detenuti.
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