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VASTO CITTà SICURA? PER IL 74% DI 400 INTERVISTATI LO è. I DATI DELL'ANALISI ILLUSTRATI A PALAZZO D'AVALOS

Ospite il magistrato Davigo: 'Problema acuito da una falsa rappresentazione della realtà'. Critico Moretti (Azzurro)

a cura della redazione
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Il problema sicurezza? "Inventato, o meglio, una falsa rappresentazione della realtà": Piercamillo Davigo, consigliere di Cassazione ed ex componente del Pool 'Mani Pulite' spiega così, alla folta platea radunata nella sala della Pinacoteca di Palazzo d'Avalos, il suo punto di vista sulla questione trattata nel corso del secondo convegno su 'Sicurezza e Legalità', organizzato a Vasto dall'omonimo Comitato. E dallo studio sulla percezione della sicurezza - tramite sondaggio - presentato nel corso dell'appuntamento emergerà che il 74% dei vastesi ritiene Vasto una "città sicura". L'indagine demoscopica, spiega Christian Lalla di Spindoctoring, nel presentare i dati dell'analisi, è stata svolta su un campione di 400 persone dai 18 anni in su, intervistate per strada in un periodo compreso tra il mese di maggio e l'ottobre di quest'anno. Per il 74% degli intervistati, Vasto è abbastanza (65%) o molto (8%) sicura. Per il 24% è poco sicura, per il 3% non lo è per nulla. Nell'approfondimento della sensazione di insicurezza i problemi maggiori li rappresentano i pochi controlli (23%), la presenza di extracomunitari (39%) e la delinquenza comune (43%). Tra i reati che preoccupano di più la corruzione al 19% (nel 2009 era al 3%), spaccio di stupefacenti (26%), furti e risse (13%). Non c'è traccia, sottolinea Lalla, di "criminalità organizzata" nei pensieri di chi avvicinato per l'intervista. Forniti anche anche i dati sulla fiducia nelle forze dell'ordine e nella magistratura. E qui il 74% del campione ripone molta o abbastanza fiducia nelle forze di pubblica sicurezza. L'altro 26% ritiene che ci sia poca sorveglianza e tempestività, o scarso impegno. C'è chi pensa che gli autori dei reati siano spesso conosciuti, ma lasciati impuniti. Il 70% esatto dei 400 intervistati si fida della magistratura. Il restante 30% no e soprattutto perché le indagini vanno avanti troppo a rilento e le pene comminate poco severe. Ad ascoltare le relazioni, tra le altre quella di Giovanni Canzio, presidente della Corte d'Appello de L'Aquila con il coordinamento degli interventi affidato all'avvocato Giampaolo Di Marco, ci sono il Prefetto di Chieti Vincenzo Greco, che ha ribadito l'inesistenza di "un allarme sicurezza a Vasto", i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Giuseppe Cavallari e Paolo D'Amata, i responsabili cittadini delle forze dell'ordine, Cesare Ciammaichella (Polizia), Giuseppe Loschiavo (Carabinieri), Luigi Mennitti (Guardia di Finanza), Daniele Di Fonzo (Guardia Costiera) e Sergio Petrongolo (Polizia Municipale), il Procuratore Capo della Repubblica Francesco Prete, i magistrati in forza al Tribunale di Vasto Laura D'Arcangelo e Fabrizio Pasquale, il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati Nicola Artese e il sindaco Luciano Lapenna. Per Davigo anche l'informazione ha sue precise responsabilità in questo contesto. Nei telegiornali italiani largo spazio viene offerto ai fatti di cronaca nera, mentre è limitato quello concesso alle emergenze sociali o al lavoro. E a chi chiede con ossessione il potenziamento degli organici dei tutori dell'ordine ribatte che "controllo significa sapere cosa accade sul territorio, non mettere guardie ad ogni posto. Bisogna ridurre il personale in divisa e incrementare quello non in divisa, come accade per le squadre antiborseggio nelle metropolitane delle grandi città. In Italia gli appartenenti ai corpi di polizia sono 437mila, uno ogni 138 abitanti. In Germania uno ogni 300 abitanti, nel Regno Unito uno ogni 400 e in Spagna uno ogni 250. Il personale va gestito meglio". Stefano Moretti (Azzurro per la Libertà) nel commentare i dati chiede a Lalla di diffondere i parametri con i quali eseguito il sondaggio e le caratteristiche del campione esamninato, risottolinea quella che è a suo giudizio una situazione grave sul piano della sicurezza in città evidenziando nuovamente la richiesta di rinforzi agli organici di pubblica sicurezza manifestando nel contempo sostegno e apprezzamento a quanti impegnati quotidianamente in questo settore. Ritiene infine grave che sia stata messa in discussione la questione degli approfondimenti della Dia dopo la presentazione di un esposto sulla Pulchra del consigliere Alinovi, polemizzando in particolare con il consigliere Sigismondi (Pdl).
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