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DEBITO MILIONARIO VERSO IL FISCO, SEQUESTRATI 11 APPARTAMENTI AL NOTAIO LITTERIO

Il legale del professionista: 'Fondo di garanzia a beneficio della sua famiglia'

a cura della redazione
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Un debito fiscale di 1 milione e 800mila euro. E' la posizione accertata dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Chieti e della Compagnia di Vasto, che hanno eseguito il sequestro preventivo di un ingente patrimonio immobiliare nella disponibilità del notaio Camillo Litterio. Patrimonio costituito da undici appartamenti nel centro di Vasto per un valore catastale di mezzo milione di euro. Si tratta di un provvedimento che segue ad altri sequestri patrimoniali già eseguiti nell’ambito di un’indagine che vede coinvolto il professionista per reati che vanno dal peculato all’evasione di Iva e alla sottrazione fraudolenta di beni allo scopo di sottrarsi al pagamento delle imposte. Litterio, da qualche settimana, è ristretto agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via XXIV Maggio. "Finora l’Amministrazione finanziaria - ha spiegato il capitano della Guardia di Finanza di Vasto Luigi Mennitti - non era riuscita a soddisfare il proprio credito in quanto il notaio, insieme alla moglie, aveva costituito un fondo patrimoniale, impedendo così l’esecuzione forzata sui suoi beni. Il Giudice per le indagini preliminari di Vasto, ritenuto il carattere fraudolento di tale costituzione, ha disposto il sequestro dell’intero fondo patrimoniale che si va ad aggiungere alla somma di circa 400.000 euro in parte sequestrata in contanti il giorno dell’arresto del notaio e in parte messa a disposizione dallo stesso professionista per il parziale pagamento del debito fiscale". "Litterio non ha voluto sottrarre alcunché. Ha costituito un fondo di garanzia a beneficio della sua famiglia, visto che ha problemi di salute". La dichiarazione è del legale di fiducia del notaio vastese, l'avvocato Giovanni Cerella. E' intanto programmata al prossimo 18 novembre la decisione del Tribunale del Riesame di Chieti sull'istanza di remissione in libertà presentata dagli avvocati Cerella e Giovanni Di Biase. "Il mio assistito - afferma Cerella - è il notaio che in città ha lavorato di più: 3 mila atti stipulati negli ultimi due anni. Lavoro dal quale ha ottenuto un giusto guadagno, utile a garantire un futuro al suo nucleo familiare, visto che il notaio ha problemi di salute. Per questo ha costituito, molto prima dei provvedimenti di sequestro, un fondo di garanzia con cui non ha voluto sottrarre alcunché. Se avesse voluto farlo avrebbe utilizzato artifici ben diversi", conclude l'avvocato.
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