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CENTRALE A BIOMASSA E 'CITTà SATELLITE' A COLLE PIZZUTO: LA POSIZIONE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA IN CONSIGLIO COMUNALE

Espressa contrarietà su entrambe le questioni

a cura della redazione
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Il gruppo di Rifondazione Comunista in Consiglio comunale, formato dal capogruppo Fabio Smargiassi e dal consigliere Giuseppe Madonna, interviene su due delle questioni affrontate nel corso dell'ultima seduta dell'assise civica, il progetto di centrale termoelettrica a biomassa a Punta Penna e l'idea di "città satellite" in località Colle Pizzuto. "In merito alla centrale termoelettrica - si legge in una nota - abbiamo presentato un ordine del giorno approvato e firmato da tutti i partiti della coalizione di centrosinistra, facendoci promotori di un'azione di governo partita dalla cittadinanza che ha ampiamente dimostrato preoccupazione per la centrale. Un sentimento cittadino non raccolto dal centrodestra che ha preferito uscire dall’aula al momento del voto. Con quel documento il sindaco e la giunta vengono impegnati ad adoperarsi con tutti i poteri di loro competenza, per impedire che un’opera certamente inutile e dannosa per il territorio possa essere realizzata sulla testa dei cittadini". Sollecitati il rilascio di Valutazione di Impatto Sanitario e Valutazione di Incidenza ambientale (chiesti, tra gli altri, dalle associazioni Porta Nuova, Arci e WWF e impegno per chiedere la modificazione delle "incongruenze tra i vari piani attuativi di pianificazione affinché si rispettino le indicazioni già chiare di questi stessi piani, che escludono ulteriori espansioni industriali a Punta Penna", sottolineando una situazione già critica dal punto di vista della sostenibilità ambientale di quell'area. Su Colle Pizzuto Rifondazione evidenzia come lo strumento dei piani integrati venga utilizzato solo per "andare in deroga al Prg. Troviamo sconvolgente il fatto che un Comune possa solo pensare di abdicare il suo potere di pianificazione per cederlo ad un privato. Ci risulta incomprensibile come in un periodo in cui a Vasto ci sono più di tremila appartamenti inabitati si possa pensare di realizzane altrettanti. Per questo rilanciamo la variante generale al Prg, che deve vedere coinvolta tutte le parti sociali. Solleviamo, più in generale, la necessità imprescindibile di una gestione partecipata del territorio, unica strada efficace a restituire lo stesso all’interesse dei cittadini, che non può essere subordinato a nessun interesse particolare".
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