Cambiamento e volontà di formazione ed affermazione, ai più alti livelli, di una nuova classe dirigente, non soltanto dal punto di vista della ‘carta d’identità’: questioni al centro dell'iniziativa 'Prossima fermata Italia', organizzata dal giovane dirigente del Partito Democratico e sindaco di Firenze Matteo Renzi, in programma da stasera a domenica 7 novembre. Alla stazione Leopolda del capoluogo toscano, 'location' di questo appuntamento, sarà presente una delegazione vastese, guidata dall’assessore alle Finanze e al Bilancio Domenico Molino. Confronto sulle cose concrete da fare e su come ridare dignità alla politica al centro dell’attenzione. Su questi due punti, soprattutto, pone l’accento Molino. “Rinnovamento della classe dirigente non significa buttare all’aria un gruppo politico che comunque ha dato tanto, ma vuol dire soprattutto porsi all’ascolto del cittadino, a rimetterlo al centro dell’agenda, a ridare slancio e fiducia e intanto a restituirgli il potere di scelta e di decisione e qui penso alla legge elettorale. Idee nuove e coinvolgenti da presentare ed alle quali poter dare concretezza, poi, a livello nazionale certamente, ma anche proponibili sul piano locale, traducendo quelle aspettative di buon governo che specie le nuove generazioni attendono dopo la fine traumatica della Prima Repubblica ed il fallimento, che è nei fatti, della Seconda”. Quarantenni che vogliono essere protagonisti, insomma. Una riunione di giovani dirigenti del Pd in modo particolare che gli osservatori politici hanno già etichettato come la ’corrente dei rottamatori’. Con Matteo Renzi, in prima fila nell’organizzazione di questo appuntamento in terra fiorentina, ci sono - tra gli altri - Pippo Civati, consigliere regionale della Lombardia, e l’europarlamentare Deborah Serracchiani. Fari puntati su 'Prossima fermata Italia', ma anche discorso aperto per le scelte da compiere per Vasto. In casa Partito Democratico c’è sempre la questione delle primarie a tenere banco. E Molino, in questo contesto, sembra pronto a recitare la sua parte, tenendo presenti - dice - l’unità del partito e della coalizione di centrosinistra.