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CELEBRATA LA FESTA LITURGICA DI SAN CESARIO NELLA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE: LA VENERAZIONE DEI VASTESI

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“Il 3 novembre 1695 il corpo di San Cesario faceva il suo ingresso nella nostra chiesa”. Con queste parole don Decio D’Angelo, parroco emerito di Santa Maria Maggiore, ha iniziato la celebrazione della Messa dedicata al Santo Martire, il cui corpo è conservato nell’urna sotto la cripta della chiesa. Non era gremita come nelle grandi occasioni in sacro tempio, ma comunque tanti i fedeli che come ogni anno non sono voluti mancare alla festa liturgica in onore di San Cesario. Molto interessante l’omelia pronunciata da don Decio, che ha ripercorso le tappe principali del Santo Martire: “Presumibilmente si tratta del corpo di San Cesario, perché documenti certi non esistono. Quello che sappiamo è che il suo corpo è stato estratto dal cimitero di Castuli sulla strada Casilina a Roma, ma non sappiamo in quale persecuzione sia stato martirizzato. Probabilmente - ha proseguito - San Cesario proviene da Civitavecchia, dove è molto venerato. Lo storico Bargellini dice che sul Colle Palatino, al posto della residenza imperiale, i cristiani costruirono una basilica in onore di un santo di Civitavecchia, chiamato appunto San Cesario. Pare che il nome in realtà sia una storpiatura di Cesare e i cristiani si battezzavano con il nome Cesario perché non accettavano la figura dell’Imperatore. Ovviamente questa è solo una interpretazione”. Nel segno della tradizione, al termine della celebrazione eucaristica, la statua del Santo, realizzata in cartapesta dal maestro Luigi Giacci di Lecce, accompagnata dai membri dell’Arciconfraternita della Sacra Spina e del Gonfalone, dal parroco don Andrea Sciascia e da don Decio D’Angelo, è stata portata in processione all’interno della chiesa stessa. Sarebbe auspicabile, in un futuro non troppo lontano, riportare processionalmente la statua di San Cesario lungo le strade del centro storico, come avveniva tanti anni fa.
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